Mini John Cooper Works GP Concept 2017: scheda tecnica della terza GP [FOTO]

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In Casa Mini torna in scena la sigla “GP” che già nel 2006 e nel 2012 ha contrassegnato due edizioni speciali di Mini John Cooper Works. L’esperimento di Mini John Cooper Works GP Concept è esclusivamente stilistico, chissà che non arrivi un’edizione limitata come già accaduto in passato. Al momento gli interventi sono tali da farne un concept da salone, a 50 anni dall’esordio con vittoria al Rally di Montecarlo.
Non si hanno dati della scheda tecnica di Mini GP Concept, è sul design che il marchio punta l’attenzione. Cambia profondamente dalle Mini Cooper JCW stradali. Ed è l’aerodinamica a trasformarsi. Dal frontale ultra-elaborato, con splitter in fibra di carbonio, al diverso disegno dei passaruota, aperti e scavati.

I gruppi ottici ellittici sfoggiano elementi rossi orizzontail al centro, che richiamano la banda rossa sulla calandra. Tonalità diverse, trattamento opaco e lucido, si inseguono su una base color Black Jack Anthracite. Gli specchietti sottilissimi diventano anch’essi profili aerodinamici, nulla in confronto al’enorme ala posteriore, in fibra di carbonio, molto elaborata. Come già fatto sul concept di Mini elettrica, i fari posteriori replicano la bandiera britannica e sono affiancati dallo stesso trattamento di passaruota pensato per l’avantreno. Carreggiate notevolmente allargate, che vengono vestite da passaruota con funzione aerodinamica.

I cerchi in lega sono da 19 pollici, bicolore e multirazze. Si nota appena, invece, il richiamo al 1959, anno di lancio della Mini, inserito sui passaruota anteriori sotto forma di 0059.
La sperimentazione con la fibra di carbonio si abbina a un abitacolo spogliato del superfluo. Restano solo due sedili, in pelle e con guscio per un elevato contenimento in curva. I pannelli delle portiere, la plancia, i rivestimenti sul padiglione, è stato eliminato ogni elemento legato al comfort per far spazio al roll-bar di protezione.
Resta l’ampio schermo centrale, al posto dell’infotainment sono presenti i controlli per gestire l’assetto, tutto con un tocco sullo schermo. La strumentazione dietro al volante è interamente digitale e il volante stesso integra le palette del cambio, rinunciando alla leva sul tunnel.

Impensabile immaginare una GP con queste caratteristiche su strada, chissà che non venga normalizzata e dia seguito alle due precedenti serie.

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