Morto Sergio Marchionne: addio al celebre manager italiano di FCA

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E’ morto Sergio Marchionne. Dopo l’aggravarsi delle sue condizioni sabato 21 luglio, oggi 25 luglio l’ex AD del Gruppo FCA è deceduto nella clinica di Zurigo, dove era ricoverato dal 27 giugno. Il celebre manager di Fiat era andato sotto i ferri per un’operazione alla spalla preventivata da tempo, ma successivamente le sue condizioni erano peggiorate. Ignote le cause del decesso: c’è chi parla di tumore ai polmoni, chi di cancro alla prostata. La verità forse non la sapremo mai. Quel che sappiamo è che Sergio Marchionne è morto a 66 anni di vita.

Gli ultimi giorni

Dopo la presentazione del piano industriale del Gruppo FCA il 1 giugno a Balocco, era noto da anni che questo sarebbe stato il suo ultimo anno di presidenza ai vertici di Fiat. Poi l’ultima uscita ufficiale ad un evento dei Carabinieri e il ricovero per l’operazione. Da qui è stato un susseguirsi di voci e rumors, prima della convocazione del CDA straordinario sabato 21 luglio, dopo il peggioramento delle sue condizioni.

Stamattina 25 luglio la notizia della morte. Ci lascia un manager tanto discusso quanto capace, in grado di rimettere in sesto il Gruppo Fiat in questi 14 anni di presidenza.

Le parole di John Elkann

A dare l’allarme sulla salute di Marchionne era stato John Elkann, che aveva prima parlato di “condizioni irreversibili”, poi ha comunicato che “Marchionne non potrà tornare a fare l’amministratore delegato”. Da qui la nomina del successore, Mike Manley, poi la morte.

La sua storia in Fiat

In seno al Gruppo Fiat è entrato nel 2004, quando tutto il marchio era in crisi nera, con miliardi di debiti e una gamma di modelli obsoleta e che non piaceva a nessuno. Un duro lavoro, fatto di scelte e decisioni impopolari. Ma il manager crede nella risalita e, in pochi anni, il Gruppo torna a generare utili. Diversi nuovi modelli, rilancio di marchi quali Jeep e Alfa Romeo. Di contro chiusura di Lancia e italianità del marchio alle ortiche, con la decisione di spostare sede fiscale e amministrativa all’estero. Ma dopo 14 anni di operato il Gruppo FCA è solido, una delle superpotenze del mondo dell’automotive. Il merito è tutto suo.

Ora che succederà

Con l’arrivo di Manley e del nuovo CDA, la strada per i prossimi 4 anni è già stata tracciata, grazie al piano industriale presentato dallo stesso Marchionne a giugno. Per cui per il momento non ci saranno grossi colpi di scena all’interno di FCA. Saranno i prossimi anni invece ricchi di punti interrogativi. Ibrido ed elettrico sono il futuro, ma il Gruppo ci ha sempre puntato poco. Vedremo se Manley e i nuovi saranno in grado di stare al passo e di ottenere gli stessi risultati che ha ottenuto Marchionne.

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