Iveco è una delle aziende italiane più apprezzate in giro per il mondo, ma Exor ha scelto di cederla a Tata Motors per quanto riguarda la divisione civile. Ora i dipendenti temono il peggio.
Il destino delle eccellenze italiane in campo industriale pare essere scritto, con i grandi marchi che stanno decidendo di cederle a realtà straniere, cancellando un patrimonio enorme. Exor vende Iveco al gruppo indiano Tata Motors per quanto riguarda la parte civile, mentre quella militare andrà nelle mani della Leonardo. A settembre sono previsti due nuovi tavoli, con il Governo italiano che è intenzionato a controllare da vicino ciò che accadrà nei prossimi giorni.

L’obiettivo è quello di garantire un futuro ai tantissimi lavoratori impiegati negli stabilimenti nostrani, sui quali c’è parecchia preoccupazione. La paura è che la produzione possa essere spostata in altre sedi, costringendo i lavoratori a dover dire addio alle loro occupazioni, almeno sul nostro territorio. Ci sono ben 1.600 dipendenti di Iveco impiegati negli stabilimenti dell’ex Sofim, i quali hanno ora deciso di alzare la voce e far sentire le proprie paure.
Iveco, a Foggia c’è preoccupazione per 1.600 lavoratori
Non può esserci un bel clima in Italia a seguito della notizia della cessione di Iveco a Tata Motors da parte della holding finanziaria Exor. In particolare, a tremare sono i 1.600 dipendenti dell’FTP a Foggia, l’ex Sofim, che lavorano nello stabilimento specializzato nella produzione di mezzi pesanti, commerciali e da lavoro. L’obiettivo è quello di ottenere maggiori certezze e risposte, oltre che far pressione sui sindacati per far sì che essi possano muoversi con le istituzioni. In queste concitate ore, è notata una nuova rete tra Torino, Foggia, Suzzara e Brescia, luoghi dove il colosso dei mezzi pesanti ha alcuni stabilimenti.

Sindacati ed amministratori stanno lavorando a stretto contatto con i vertici, ed in rappresentazione di Foggia è sceso in campo l’assessore comunale alle attività produttive, ovvero Lorenzo Frattarolo. Ma cosa è stato richiesto? Si domanda al Governo l’istituzione di un tavolo di lavoro nazionale, così da poter organizzare un confronto con le parti interessate. La situazione è tutta da affrontare ancora oggi, e per Foggia un’ulteriore perdita, data la situazione molto difficile di una già depressa aria industriale, non farebbe altro che rendere più complessa la vita dei vari lavoratori.