Patente, si presenta all’esame di teoria con una t-shirt “magica”: cosa nascondeva

La t-shirt “magica” di una persona che doveva sostenere l’esame per la patente è stata beccata. Un metodo certosino e ben congegnato

Per non studiare e superare i test ci sono diverse persone che si inventano di tutto. Ormai, abbiamo imparato a conoscere i vari metodi utilizzati per poter superare in maniera illegale questa fondamentale tappa, la quale permette di arrivare a guidare grazie ad un certificato rilasciato da parte della motorizzazione. Eppure, di giorno in giorno, ne nascono sempre di nuovi e spesso ci lasciano impressionati per ingegnosità

Esame patente taroccato
Beccato così all’esame per la patente (Ansa) – AllaGuida.it

Questa volta, a dare man forte ad una persona, intenta ad effettuare gli esami teorici della patente, avrebbe dovuto essere una t-shirt del tutto speciale. Se ne parliamo, però, è evidente che non è andata affatto bene, dato che è stata beccata in fallo e, ora, ne subirà le conseguenze. Ad escogitare tale metodo è stata una mente geniale che, però, non ha fatto i conti con i tanti controlli che oggigiorno esistono in sede di esame.

Il fatto è avvenuto a Rimini, dove l’uomo è stato scoperto e poi denunciato da parte della polizia stradale. Eppure, non era affatto semplice scovare un marchingegno del genere, dato che grazie al sostegno della tecnologia risultava essere un metodo infallibile.

La t-shirt “magica” non ha funzionato

A volte, può capitare che alcuni metodi illegali riescano ad andare in porto, ma questa volta non ha funzionato. Il protagonista, un uomo straniero, non avrebbe mai potuto immaginare che in quella sede di esame era in corso un particolare monitoraggio effettuato da parte della squadra di polizia giudiziaria. La sorveglianza serrata da parte degli agenti ha portato all’inimmaginabile scoperta che ha lasciato tutti a bocca aperta per quanto fosse stata creata bene in ogni minimo dettaglio.

esame patente
T-shirt “magica” all’esame per la patente (Ansa) – AllaGuida.it

Un controllo alla fine dell’esame ha portato gli agenti a scoprire una t-shirt del tutto particolare, che all’altezza del petto possedeva una microcamera. Tramite questo strumento, il candidato inviava le informazioni ad una persona esterna che, di sua volta, gli girava le risposte esatte del test.

Per poter avere i risultati giusti l’uomo  aveva insieme a sé un’altro kit tecnologico molto sofisticato. Non è la prima volta che avvengono fatti del genere e sempre più spesso i metodi scovati sono nuovi e molto difficili da identificare. Dietro tali attività, a volte, ci sono delle tecniche studiate da parte di terzi che, magari, sono anche intenti a venderle al migliore offerente.

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