Pecco Bagnaia sta facendo una gran fatica nel 2025, ed ora emerge un problema alle gomme che potrebbe averlo rallentato al Mugello. Ecco cosa è accaduto alla Ducati del tre volte iridato.
La MotoGP è di scena ad Assen nel corso di questo fine settimana, dove si disputa il Gran Premio d’Olanda. Parliamo di quella che è considerata l’università della MotoGP, forse la pista più difficile e tecnica di tutto il mondiale, dove una volta si correva di sabato. Pecco Bagnaia ha dominato le ultime tre edizioni da queste parti, come del resto aveva fatto anche al Mugello, dove nel week-end scorso non è salito nemmeno sul podio.
Evidentemente, la crisi del tre volte iridato non è legata di certo ad un effetto pista, visto che su nessun tracciato ha mai avuto il passo per battere un Marc Marquez in forma smagliante. Il piemontese paga 110 punti di distacco in classifica, un gap imbarazzante, pur ribadendo che il nativo di Cervera stia guidando in maniera celestiale. Sono le 70 lunghezze di ritardo da Alex Marquez a far fischiare le orecchie a molti, e Bagnaia dovrà ora trovare la forza per rispondere sul campo, proprio sulla pista che lo ha visto grande protagonista di recente.
La gara di Pecco Bagnaia al Mugello è stata entusiasmante nei primi giri, quando ha innescato un duello con Marc Marquez, al quale è riuscito a rispondere colpo su colpo. Tuttavia, dopo pochi passaggi è iniziato un netto calo prestazionale, che lo ha costretto a cedere il passo ad Alex. Negli ultimi passaggi, a causa di un crollo pressoché totale della gomma, il nativo di Chivasso ha ceduto il passo anche a Fabio Di Giannantonio, diventando l’ultima Ducati Desmosedici GP25 al traguardo.
A proposito della crisi di prestazioni del finale, Bagnaia aveva parlato di un buco presente sulla sua gomma. Una spiegazione è arrivata da Piero Taramasso, responsabile della Michelin, in un’intervista riportata da “Motorsport.com“: “Si trattava di un buco nella gomma posteriore di Pecco, ma così come anche in quella di tanti altri piloti. Quel buco è un blister, ovvero una bollicina d’aria che esplode quando le temperature salgono troppo, e si va a formare questo buco. Capita su tutte quelle piste veloci sulle quali si genera tanto carico, come anche a Silverstone o ad Assen. Vedo parecchi di questi buchi, che però non hanno un impatto sulle prestazioni“.