Perché la Cagiva si chiama così? In pochi conoscono l’origine del nome

Cagiva vanta una storia da brividi. Ha fatto sognare milioni di ragazzi, ma in pochi conoscono il significato del brand italiano.

L’Italia può vantare molti primati soprattutto nel settore dell’automotive o del motociclismo. Per una strana forza d’attrazione, i marchi italiani hanno un appeal più forte all’estero che nel Belpaese. La tradizione, la storia, la sportività, sono nel DNA di Case Costruttrici come Ducati, Cagiva, Aprilia, Moto Guzzi. Storie di uomini e di mezzi che hanno fatto la storia del motociclismo e delle corse. Storie che vivono nei musei dedicati, ma anche e soprattutto sulle strade.

L'origine di Cagiva
La storia del brand Cagiva – Allaguida.it

Questo articolo è destinato principalmente ai giovanissimi che molto spesso ignorano la tradizione e il valore delle aziende italiane. Ciò che andiamo a raccontarvi oggi è parte integrante del tessuto produttivo del Belpaese, un piccola realtà aziendale che grazie alle capacità di un uomo si è fatta strada nel mondo delle corse, parliamo di Cagiva.

La storia di brand leggendario

La Cagiva nacque come realtà specializzata nella produzione di miniature metalliche. Nel motociclismo è entrata nel lontano 1978, quando i fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni rilevarono la AMF – Harley-Davidson in liquidazione. Alla fine degli anni ’70 l’Elefantino divenne il simbolo del brand, posizionato innanzi al numero uno tricolore, ereditato da Aermacchi-HD. L’obiettivo dei fratelli era quello di fare breccia nel Motorsport. Le prime due moto da corsa furono date in dote a Gianfranco Bonera e Marco Lucchinelli, che ha lasciato un segno anche con la sua simpatica oltre che con la sua bravura.

Dopo aver ottenuto lo stabilimento di Schiranna nel quale erano lavorate le AMF-Harley Davidson e in precedenza le Aermacchi, la produzione fu battezzata come la casa dell’elefantino, simbolo portafortuna scelto nel dopoguerra da Giovanni Castiglioni. Il legame con la casa di Borgo Panigale divenne molto forte, sino all’acquisizione di Ducati, Moto Morini e Husqvarna. Castiglioni attraverso la sapiente mano di Tamburini trovò con i nuovi modelli il rilancio del marchio: un successo commerciale senza precedenti. Dopo i trionfi la Cagiva attraversò dei problemi e fu costretta a cedere prima Ducati (nel 1996) e poi Moto Morini (nel 1999) e nel 2007 venne venduta anche la Husqvarna alla BMW prima che passasse all’universo KTM. Un tracollo per un colosso del motociclismo italiano.

Il marchio Cagiva fu incorporato nel MV-Agusta Group. Il gruppo è stato acquisito dalla Harley-Davidson per circa 70 milioni di euro per poi ricederlo a Castiglioni che lo ha lasciato prima della morte nelle mani di suo figlio Giovanni. Alla fine possiamo rivelarvi dove nasce il nome Cagiva, che sta per CAstiglioni GIovanni Varese, una storia tutta italiana che ha conosciuto alti e bassi.

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