Piero Pelù, avete visto come va in giro il “ragazzaccio” dei Litfiba? Lei è una vecchia signora italiana

Andiamo a vedere che tipo di auto possiede Piero Pelù, il noto frontman dei Litfiba. Il modello che più lo rappresenta

Aveva appena 8 anni quel bambino nato (nel 1962) e cresciuto a Firenze, da parte di genitori di Massa-Carrara, che amava tanto la musica rock. Proprio a quell’età c’è stato il primo avvicinamento ad una chitarra, la Eko Edoardo, e da lì in poi i suoi primi passi nel mondo della musica sono stati propedeutici a un futuro di grande successo. Nel 1980, poi, insieme  ad Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo, Francesco Calamai e Federico “Ghigo” Renzulli mette in piedi il gruppo dei Litfiba.

Pelù Litfiba
Come va in giro Piero Pelù? (Ansa) – Allaguida.it

Piero Pelù ne divenne il frontman, un “ragazzaccio” coi capelli lunghi e con una voce molto rockettara. Nel 1999, infine, dopo i tanti successi ottenuti insieme alla band, decide di divenire un solista, con altrettante soddisfazioni, specie a livello nazionale.

Personaggi del genere, di solito, mettono in mostra tutto il loro estro tramite l’oggettistica che li contorna. Proprio come ha fatto sempre lui, partendo dai vestiti, fino ad arrivare a dei mezzi di trasporto del tutto unici e iconici, proprio come la sua persona. Sono in tanti a chiedersi che tipo di auto possiede il cantante, ma non tutti ne conoscono la risposta. Noi di Allaguida.it la sappiamo per bene e siamo certi che ne rimarrete affascinati come ne siamo rimasti noi.

L’auto di Piero Pelù

Si tratta di un veicolo molto particolare e che il rocker di Firenze adora, a tal punto da averlo utilizzato per poter portare la figlia all’altare. L’ex frontman dei Litfiba è da sempre un profondo amante del mondo motoristico, proprio come ben si addice il binomio rock e motori. Addirittura, nel 2018 espleta questo suo amore per i veicoli tanto da gareggiare alla Mille Miglia, al volante di un’Alfa Romeo Giulietta Sprint prodotta del 1955. 

Pelù Alfa Romeo
Piero Pelù e la sua auto (Instagram) – Allaguida.it

La produzione in serie di quest’auto è andata in scena a partire dal 1954, fino al 1965. Quello di Piero Perlù, comunque, è un esemplare molto appariscente, dato il suo colore azzurrino chiaro. Il motore che venne montato sulla Sprint possiede un rapporto di compressione maggiormente elevato in confronto alla berlina ed è in grado di erogare 65 cavalli. Grazie a questa potenza, la vettura può arrivare ad un massimo di 160 km/h.

Il successo di questo modello è stato garantito grazie alla sua linea, moderna e accattivante, e ad un prezzo di 1.900.000 lire. Si tratta di un costo economico e inferiore alla sorella maggiore, ossia la 1900 Super Sprint coupé touring, dato che questa sul mercato era acquistabile a 3.210.000 lire.

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