Prezzo benzina e diesel, numeri agghiaccianti ad agosto: mazzata per gli automobilisti italiani

Doveva cominciare un’era nuova per gli automobilisti italiani e invece agosto si trasformerà in una mazzata: prezzi della benzina alle stelle

In teoria il mondo gli automobilisti italiani dal 1° agosto 2023 sono entrati in un nuovo mondo. In pratica però somiglia molto a quello vecchio, perché non è cambiato nulla se non in peggio. Complice l’esodo estivo, il prezzo della benzina in Italia è aumentato e a poco è servita la legge sull’esposizione del prezzo medio da parte degli esercenti.

L’ultima rilevazione utile lo dimostra chiaramente. Da una parte ci sono i rincari della materia prima a livello internazionale, con una speculazione sempre più spinta dai produttori. Dall’altra ci sono le compagnie e gli esercenti italiani che approfittano della necessità di chi in agosto è costretto dalle vacanze a fare spostamenti più lunghi. In mezzo però finiscono sempre gli automobilisti, costretti a sopportare un salasso.

Anche nell’ultimo weekend, uno di quelli da bollino nero per gli esodi degli italiani, infatti sono stati registrati aumenti che non trovano giustificazione concreta. Lo confermano le rilevazioni di Staffetta Quotidiana: il prezzo della benzina e del gasolio in Italia continua a salire e le medie nazionali si avvicinano pericolosamente ai 2 euro per il self service in città mentre in autostrada lo hanno già superato da un pezzo.

Gli ultimi dati comunicati al Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sono chiari: lo scorso weekend si è aperto con un aumento di 1 centesimo al litro dei prezzi consigliati da Eni per gasolio Gpl mentre Tamoil ha ribassato di 1 di centesimo al litro la benzina.

In generale nel self-service la benzina costa 1,929 euro/litro (+6 millesimi) e il gasolio 1,795 euro/litro (+12 millesimi). Nel servito invece la benzina è svenduta a 2,061 euro/litro (+5 millesimi) e il gasolio a 1,928 euro/litro (+11 millesimi). Meglio va per i carburanti alternativi, solo con modalità servito: il Gpl è stato erogato a 0,701 euro/litro (+1 millesimo), mentre il metano a 1,405 euro/kg (-3 millesimi) e il Gnl a 1,233 euro/kg (-4 millesimi).

Ma come è andata sulla rete autostradale? Ecco i prezzi praticati nelle aree di servizio presenti in Italia: benzina self-service a 1,998 euro/litro e al servito 2,249, gasolio self-service 1,875 euro/litro e al servito 2,134. E ancora Gpl 0,838 euro/litro, metano 1,542 euro/kg e Gnl 1,333 euro/kg.

Prezzo benzina e diesel, in Italia ad agosto è cambiato tutto o forse no

Quindi prezzi in linea con gli ultimi aumenti fatti già registrare nelle ultime settimane di luglio e nessun beneficio, almeno per il momento grazie alla nuova legge. Ma cosa prevede, per chi se lo fosse perso?

Prezzo medio esposto, la legge non aiuta: tutto come prima
Prezzo medio esposto, la legge non aiuta (Ansa Foto) – Allaguida.it

Dal 1° agosto 2023 è scattato un obbligo per tutti i distributori di carburante collocato su strade e autostrade italiane. Quello di esporre in modo evidente un cartellone che includa i prezzi medi delle diverse tipologie di carburante disponibili sul territorio regionale. Accanto a questi, però, anche insieme i prezzi effettivamente praticati lì.

La legge in fondo lo dice chiaramente. Il Mimit, con frequenza giornaliera ed entro le ore 08:30 ogni giorno, pubblica in una apposita sezione del proprio sito web istituzionale (www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti) i prezzi medi. Oppure per gli impianti lungo la rete autostradale i prezzi medi nazionali (www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/autostrade).

Gli esercenti sono obbligati ad esporre i prezzi medi entro le ore 10:30 o comunque al massimo due ore dopo la loro apertura. In caso di mancata comunicazione dei prezzi dei carburanti, sarà applicata una sanzione amministrativa che parte da da 200 e arriva a 2.000 euro.

Sarà calcolata considerando il fatturato dell’esercente, nel giorno in cui si è verificata la violazione. Se poi la mancata comunicazione dei prezzi fosse ripetuta per almeno 4 volte, anche non consecutive, entro 60 giorni, potrà essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo tra 1 e 30 giorni.

La legge non funziona, verde e gasolio alle stelle: la denuncia è chiara e gli automobilisti pagano

Tutto questo succede sulla carta. Ma come sta andando invece nella realtà. Sono bastati pochi giorni, i primi di applicazione della legge, per dimostrare che alle buone intenzioni non sono seguiti i fatti, o che almeno la nuova legge non ha portato benefici.

A sottolinearlo ci sono almeno due prese di posizione che arrivano da fonti diverse. La prima, già lo scorso gennaio quando la norma non era ancora entrata in vigore, da parte di Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Rincari della benzina, scatta l'allarme in tutta Italia
Rincari della benzina, scatta l’allarme (Ansa Foto) – Allaguida.it

Nel corso di un’audizione alla Camera aveva già sottolineato come i benefici per i consumatori apparissero inferiori a quello che ci si poteva attebndere. In più questo meccanismo avrebbe ridotto gli stimoli competitivi e quindi non provocato un abbassamento dei prezzi.

“La diffusione presso gli esercenti di un prezzo medio regionale – diceva Rustichelli – rischia di ridurre la variabilità di prezzo, in quanto potrebbe essere utilizzata dalle imprese per convergere automaticamente su un prezzo focale”.

Oggi che la riforma è entrata in vigore, effettivamente non ha cambiato nulla. La conferma arriva dall’Unc, Unione nazionale consumatori. In pochi giorni c’è stato un rincaro di 1,6 centesimi al litro per la verde e 3,2 centesimi al litro per il gasolio.

L’Unc ha anche osservato i dati del Mimit sui prezzi medi. Evidenziano che nel Lazio dal 1° agosto c’è stato un rialzo di 1,9 centesimi per un litro di benzina self, pari quasi a 1 euro. Al secondo posto troviamo Umbria, Marche, Molise e Friuli Venezia Giulia con un aumento di 1,8 cent al litro.

Nel gasolio la regione meno virtuosa è il Molise con un aumento in quattro giorni di 4,5 centesimi al litro. Al secondo posto l’Umbria con 4,4 centesimi seguita da Lazio e Puglia con 4,1 centesimi in più ogni litro di gasolio.

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