Il vicepremier Matteo Salvini è al centro delle polemiche relative al nuovo Codice della Strada. Scopriamo il suo livello di istruzione.
Matteo Salvini, da anni, è un personaggio di spicco della politica italiana e della Lega Nord. E’ stato eletto consigliere comunale di Milano (1993-1997, 1999-2012, 2016-2018), europarlamentare (2004-2006 e, per due mandati consecutivi, 2009-2018), oltre che alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 e del 2013 e al Senato della Repubblica nelle politiche del 2018 e del 2022. Salvini si è evoluto politicamente e ha abbandonato, progressivamente, il tema della secessione della Padania.

Grazie a una nuova visione di apertura verso il Mezzogiorno, il suo partito è risultato essere il terzo più votato alle elezioni politiche del 2018 e il primo all’interno della coalizione di centrodestra. Nelle successive elezioni del 2022 è stato nuovamente nominato vicepresidente del Consiglio (insieme ad Antonio Tajani), oltreché ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Nel Governo Meloni ha fatto parlare di sé per i rivoluzionari interventi al Codice della Strada.
Gli studi di Matteo Salvini
Il cinquantaduenne è nato a Milano da papà Ettore, dirigente d’azienda e da mamma Silvana che ha fatto per anni la traduttrice di tedesco, lavorando per diverse aziende. Nel 1988, a quindici anni, Salvini prese parte a Doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi su Canale 5, vincendo circa 900.000 lire. Salvini frequentò il liceo classico “Alessandro Manzoni” di Milano, dove si diplomò nel 1992, con una valutazione di 48/60.

I genitori di Matteo Salvini hanno avuto nel corso del loro matrimonio due figli. Il primogenito è l’attuale vice premier, nato il 9 marzo 1973, sotto il segno zodiacale dei Pesci. La secondogenita è Barbara, ma non si sa molto della sorella di Salvini. La famiglia dovrebbe risiedere nella periferia Nord del capoluogo lombardo.
Dopo il diploma Matteo Salvini decise di iscriversi alla facoltà di scienze politiche presso l’Università degli Studi di Milano, per poi trasferirsi l’anno successivo alla facoltà di lettere (indirizzo scienze storiche). Durante il primo anno di studi storici, per potersi pagare la formazione, Salvini iniziò a lavorare presso la catena di fast food Burghy. In seguito decise di abbandonare l’Università a cinque esami dalla conclusione del ciclo di studi in scienze politiche, senza aver conseguito la laurea, dopo anni di fuoricorso. Una scelta che ha pagato.