Il Casa di Noale propone anche dei modelli al giusto prezzo per permettere ai ragazzi di tastare l’ebrezza delle due ruote.
Anni ’90 fuori ogni liceo c’era parcheggiata più di un’Aprilia, meglio se carenata o da enduro. RX 50 e 125 cc, sogno proibito, perchè accessibile a pochi, di una generazione o più di una, che sognava scampagnate in sella alla stessa moto che al mattino era l’affidabile amica e compagna a 2T, nel tragitto casa-scuola.

Odore di benzina misto ad olio, meglio se Castrol TTS, ronzio assordante, ammortizzatore stirato e rigido, gomme tacchettate, Pirelli Mt 21, sella da fachiro, e il vento in faccia. Il motore era il Rotax 123 a 2 tempi con contro albero di bilanciamento e cambio a sei rapporti. Il cilindro era prodotto su specifiche Aprilia da Gilardoni e nominato Gilardoni 1 o Gilardoni 2.
Le due versioni non avevano differenze e il numero era riferito a quale dei due stampi lo aveva prodotto. Il modello 1995 fu l’ultimo full power, dopo di che la sciagurata legge dei 15 cavalli non permise ai modelli successivi di essere venduti a piena potenza. Aprilia adottò così due linee di vendita, una full power per i maggiorenni e una depotenziata per i sedicenni. Era però disponibile un kit di ripotenziamento per riportare il propulsore alla potenza originale, solo per uso pista però.
L’offerta Aprilia
Nel 1996 esce la RX 125C modello T dal colore arancione e grigio. Le plastiche sono identiche al 1995 ma la particolarità di questo modello è la plastica dei para steli e dei convogliatori dei radiatori che sono in tinta arancione ma trasparenti. Tecnicamente la moto è identica al modello dell’anno precedente e da qui in avanti le variazioni saranno solo più estetiche a causa della legge che ha ucciso da un anno all’altro un intero compartimento industriale e rendendo quindi inutili investimenti in un settore così penalizzato.

A volte ritornano e fanno capolino ad EICMA le SX e RX 125, la SX è una supermotard con le ruote da 17”, mentre la RX è una enduro col 21” davanti e il 18” dietro con pneumatici tassellati. Si registrano però piccole differenze sui dischi: sulla SX troviamo un disco anteriore da 300 mm con pinza a doppio pistoncino e un disco da 220 mm dietro, mentre la RX adotta due dischi wave da 260 mm anteriore e da 220 mm al posteriore.
Su entrambi i modelli è stato messo a punto il motore monocilindrico a quattro valvole, che oggi guadagna l’omologazione Euro5+ e sprigiona 15 CV e 11,5 Nm di coppia. In passato il telaio era a culla in tubi d’acciaio, oggi, a doppia trave in acciaio, una forcella telescopica a steli rovesciati da 41 mm e un’escursione di 240 mm e un mono posteriore con leveraggio progressivo e con escursione da 210 mm. Aprilia SX 125 e RX 125 sono disponibili in due nuove varianti cromatiche: Cubozoa White, una livrea bianca abbinata a grafiche viola e a dettagli rossi e Varanus Black. Per chi ha vissuto da motociclista gli anni ’90 questi nuovi modelli di Aprilia a partire di € 4.399. C’è solo un richiamo nostalgico che fa apprezzare il tentativo di mettere in sella una nuova generazione di motociclisti.