Da pochi giorni ci ha lasciato Ernesto Pellegrini, ovvero lo storico presidente dell’Inter, ed è giunto il momento di riproporvi un’interessante battuta a lui rivolta da Gianni Agnelli. Ripercorriamo quanto accadde molto tempo fa.
Nel giorno della finale di Champions League persa malamente per 5-0 contro il PSG dall’Inter, in quel di Monaco di Baviera, se n’è andato l’ex presidente dei nerazzurri, il grande Ernesto Pellegrini. Il milanese, imprenditore e dirigente sportivo, restò al timore della compagine meneghina dal 1984 al 1995, ed è uno dei simboli di quel calcio che oggi non esiste più, come lo era di fatto anche Gianni Agnelli.

Al giorno d’oggi, il calcio è un modello di business, ed anche in Italia sono rimasti ben pochi i presidenti italiani, con le squadre più importanti che vengono ormai gestite da fondi internazionali, che portano vagante di milioni e che hanno soppiantato le gestioni precedenti. Nelle prossime righe, vi riporteremo la celebre battuta di Agnelli a Pellegrini, e che in pochi hanno dimenticato.
Agnelli, quella battuta al grande Ernesto Pellegrini
Il grande Ernesto Pellegrini nacque a Milano il 14 di dicembre del 1940, ed era perciò ben più giovane rispetto a Gianni Agnelli, che infatti è scomparso 22 anni prima di lui. La sua ricchezza fu basata sui successi ottenuti nel mondo della ristorazione, e la grande passione verso il mondo del calcio lo portò ad acquistare l’Inter nel 1984, per poi mantenere la sua carica per ben 11 stagioni. Nel febbraio del 1995 decise di vendere a Massimo Moratti, ma fu proprio in occasione dell’avvento di Pellegrini che Gianni Agnelli se ne uscì con una battuta epica, nel pieno del suo stile.

L’Avvocato, infatti, disse: “Il nostro cuoco ha comprato l’Inter“, una frase indelebile, breve ma coincisa, che rifletteva sul fatto che i successi di Pellegrini nel campo della ristorazione lo avessero poi portato a realizzare un proprio sogno. Pellegrini era il classico uomo che si era fatto da solo, mentre Agnelli partiva già da una base molto solida, che poi riuscì ulteriormente a far crescere. Personaggi simili, in Italia, sono sempre più rari, ed è un gran peccato.