Quella volta che Lancia provò a farsi un crossover: ne uscì fuori una FIAT Uno gonfiata e fu un orrore

Vi sono vetture che sono state scartate dai produttori per una linea non convincente. Date una occhiata a questo modello di crossover Lancia anni ’70.

La Lancia oggi si trova in enormi difficoltà di collocazione su un mercato sempre più orientato a SUV e crossover. Il motivo è legato a una assenza di un listino variegato che, a differenza degli altri marchi italiani del Gruppo Stellantis, possa ingolosire le famiglie. Chi acquista la Ypsilon di solito è un single o una giovane coppia, essendo tra le vetture storicamente preferite dalle giovani ragazze. Poi quando c’è da fare uno scatto in più, anche in termini di età, l’acquirente di Ypsilon deve orientarsi verso altri marchi. Proprio per questo motivo, anche in passato, i vertici della Casa torinese aveva immaginato un crossover.

Lancia Megagamma
Interni della Lancia Megagamma (Media Press) – AllaGuida.it

Facciamo un passo indietro agli anni ’70 e voliamo a Torino. I tecnici per proporre strade alternative seguirono le linee guida di Giorgetto Giugiaro per un progetto avveniristico, che definire non indovinato è un complimento. Si chiamava Lancia Megagamma e venne svelata nel 1978 al Salone di Torino. Era un’auto familiare nata cambiare la percezione sulle Station Wagon o le classiche berline.

Era anni avanti alla concorrenza, ma solo a livello concettuale. Le crossover arrivarono molto dopo e come via di mezzo tra un SUV, in termini di altezza da terra ed estetica robusta, e le caratteristiche di una berlina o SW sotto il profilo meccanico e la maneggevolezza.

La nascita della Lancia Megagamma

C’era un tempo in cui la Lancia si poteva permettere il lusso di esplorare nuovi orizzonti. Lancia Gamma, con il motore anteriore boxer quattro cilindri 2.5 litri da 140 CV e trazione anteriore, aveva una lunghezza di 4,31 metri, una larghezza di 1,78 e una altezza di 1,61, puntando su un passo notevole di 2,67 metri e un tetto rialzato di 25 centimetri rispetto alla versione berlina da cui traeva origine.

Lancia Megagamma
La nascita della Lancia Megagamma (Media Press) – AllaGuida.it

L’obiettivo era creare un abitacolo spazioso e confortevole, più accessibile per i passeggeri con un pianale piatto e una posizione di guida leggermente rialzata. La carrozzeria compatta non è riuscita e appare veramente sgradevole, ma l’idea era avanti di almeno 40 anni. Giugiaro punto sulla pulizia delle linee e un parabrezza inclinato che garantiva un coefficiente aerodinamico ottimo.

Gli interni erano caratterizzati da un quadro strumenti centrale ergonomico, un dispositivo elettronico di memorizzazione per gestire scadenze e tagliandi e un tetto trasparente apribile elettricamente. Erano avanti alla concorrenza. Poi arrivarono la Renault Espace (1984), la Nissan Prairie (1981) e la Fiat Idea e la Lancia Musa. La Megagamma rimane quindi un esemplare unico (per fortuna) ma che ha scritto la sua pagina di storia.

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