Non c’è ancora chiarezza in merito al carburante che dominerà il mercato delle due e delle quattro ruote in futuro, ma ora c’è qualche idea in più. Ecco quale può essere la soluzione e perché è importante darsi una mossa.
Tutti si domandano quale sarà il carburante del futuro, soprattuto al giorno d’oggi, in cui è in corso un vero e proprio passo indietro sull’elettrico, almeno da parte dei costruttori. Basti pensare che il gruppo Stellantis, che sotto la guida dell’ex CEO Carlos Tavares voleva vendere solo auto elettriche entro il 2030, ha ora scelto di puntare tutto o quasi sull’ibrido, in modo da risollevare una situazione che è diventata drammatica sotto il profilo delle vendite.

Dunque, è in atto un cambiamento di vedute, e ci si torna a chiedere se alternative come l’idrogeno possa essere preso in considerazione. La strada sul suo utilizzo in larga scala è ancora tutta in salita, ma ora è stata fatta una scoperta possibilmente rivoluzionaria, da parte di un gruppo di ricercatori olandesi. Andiamo a scoprire di cosa si tratta, dal momento che questo studio che è stato condotto potrebbe seriamente cambiare ogni tipo di veduta.
Carburante, ecco perché l’idrogeno torna in vita
L’Università di Groningen, in Olanda, ha sviluppato una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria. Si tratta di una refrigerazione magnetica che si basa sull’utilizzo di materiali magneti-calorici, che permettono di raffreddare l’idrogeno in modo più efficiente rispetto a ciò che accadeva in passato. In questo modo, si ha un’alternativa sull’utilizzo dell’idrogeno in termini di sistemi di raffreddamento, e per il settore energetico può diventare un’alternativa percorribile.

Di solito, per portare l’idrogeno allo stato liquido c’è bisogno di temperature molto basse, e ciò avviene usando impianti che consumano grandi quantità di energia per riuscirci, aumentando i costi di produzione. Tuttavia, la rivoluzione ora si basa sull’utilizzo di materiali non giù rari e che sono facili da trovare, diminuendo le spese, riducendo anche l’impatto dal punto di vista ambientale.
D’ora in avanti, sarà forse possibile ridurre la dipendenza da materiali rari, che vengono estratti, inoltre, provocando inquinamento. L’idrogeno potrebbe essere ora estratto da fonti rinnovabili diventando più sostenibile, e le spese verrebbero ridotte in maniera notevole. Chissà che in un momento in cui le quotazioni dell’elettrico sono in fase calando non si possa ricorrere nuovamente alla soluzione dell’idrogeno, che torna così ad occupare un posto di primaria importanza nell’automotive del futuro.