La Volkswagen produce una gran quantità di motori, ed oggi vi parleremo di un’unità specifica che ha diversi pregi, ma anche alcuni difetti. Scopriremo anche quelli che sono i modelli sui quali viene montato.
In casa Volkswagen il presente non fa ben sperare, ma si guarda al futuro con l’ottimismo di chi ha fatto la storia delle quattro ruote. Nelle ultime ore, i vertici hanno annunciato una gamma di auto elettriche che, dal 2026 in avanti, sarà più economica, grazie all’avvento di nuove batterie LFP. Si comincerà ad utilizzarle sulla ID.2 che arriverà il prossimo anno, e che dovrebbe costare circa 25.000. Parallelamente, si proseguirà anche con i modelli dotati di motore termico, quelli che vendono più di tutti.
La casa di Wolfsburg vanta una gamma di motori molto vasta, e noi ci concentreremo su un propulsore in particolare, che è stato descritto sul sito web “AlVolante.it“. Si tratta del motore Volkswagen 1.0 TSI, un turbo 3 cilindri molto compatto, che risulta essere performante e dai consumi ridotti. Andiamo a scoprire su quali modelli viene utilizzato e quali sono i difetti di questa unità propulsiva, che a volte può causare delle piccole noie a chi la utilizza.
Il motore 1.0 TSI della Volkswagen fa parte della famiglia di modulari EA211 ed è una soluzione compatta, con architettura a 3 cilindri, cilindrata di 999 cc, dotata di sovralimentazione, in modo da avere una potenza più elevata. Da non dimenticare la presenza dell’iniezione diretta, mentre la distribuzione è a cinghia a secco. Presente un sistema anti-vibrazioni, mentre le potenze sono comprese tra i 90 ed i 115 cavalli. Negli ultimi anni, è stato legato anche a sistemi ibridi Mild Hybrid, e come trasmissione, si accoppia a cambi manuali a 5 o 6 rapporti, o con il cambio DSG a doppia frizione a 7 marce.
Viene utilizzato su più veicoli del gruppo, come l’Audi A1, Q2 ed A3, Seat Ibiza, Arona, Ateca e Leon, Skoda Fabia, Scala, Kamiq, Octavia, e Karoq. La Volkswagen lo monta sulla up! GTI, la Polo, la Taigo, la T-Roc e la T-Cross. I problemi più frequenti si verificano con il turbocompressore, la cinghia di distribuzione, ma possono essere legati anche ad accumuli carbonisioni, alle vibrazioni ed al software della centralina. Non si tratta di difetti congeniti, ma sono aree in cui si deve intervenire spesso mediante un’accurata manutenzione, soprattutto dopo aver percorso parecchi chilometri.