Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito in merito alle RC Auto, che le compagnie assicuratrici non devono scambiarsi i dati sensibili relativi ai clienti allo scopo di fare cartello e aumentare i premi in maniera simile, falsando così la libera concorrenza. La Corte ha respinto il ricorso di una compagnia di assicurazioni che aveva agito in questo modo, ottenendo un aumento dei premi per la RC auto, a danno dei consumatori che andranno risarciti se sarà dimostrato che hanno subito un danneggiamento. Il giudizio è stato motivato con il fatto che lo scambio di informazioni è andato oltre le finalità, lecite per le imprese del settore, di comunicarsi i dati rilevanti per la determinazione del cosiddetto premio, quella parte del premio che è commisurata alla natura e all’entità dei rischi.
La Cassazione ha valutato negativamente il fatto che le aziende si siano scambiate anche i dati sensibili, quelli personali che non c’entrano nulla con la valutazione del rischio.
