Sfiorata la rissa verbale nel paddock del Montmelo. Protagonisti il campione 2016 di F1 Rosberg e la Red Bull. Cosa è successo.
In quel di Barcellona avrebbe avuto tutto per inanellare l’ennesima doppietta stagionale, ma alla Red Bull l’obiettivo facile è sfuggito. Per scovarne le ragioni bisogna andare indietro al sabato pomeriggio, quando all’impeccabile Verstappen, si è opposto un Sergio Perez poco lucido e falloso che lo ha portato a non qualificarsi meglio dell’undicesima piazza. A dispetto di una RB19 stellare, in gara, il messicano ha avuto il suo bel da fare a risalire la china, rispettando tuttavia le consegne del team principal Christian Horner che lo aveva spronato a chiudere in top 5.
Missione compiuta per lui, e quarto posto assicurato che gli ha permesso di confermare la piazza d’onore nella generale piloti, ma anche tante critiche da parte dei vari addetti ai lavoro.
Rosberg contro la Red Bull, il botta e risposta infiammato
Al driver di Guadalajara si contesta la mancanza di costanza e l’incapacità di leggere la monoposto come invece fa il suo compagno di squadra, non centrando risultati che dovrebbero invece molto agevoli. Malgrado le due vittorie conquistate in questo primo scampolo di 2023 in Arabia Saudita e in Azerbaijan, sono in pochi a promuoverlo.
In particolare a pungolarlo ci ha pensato Nico Rosberg il quale, nelle vesti di commentatore esperto, non si è tirato indietro dal sollevare critiche circa la sua carenza di performance. Parole che non sono per nulla piaciute al responsabile del muretto di Milton Keynes che, senza mezzi termini ha risposto seccato al tedesco.
La conversazione è partita dalla considerazione del boss britannico, soddisfatto della corsa fatta da entrambi i suoi driver. A quel punto si è inserito l’iridato 2016 ribattendo che invece a suo avviso Checo non era stato per nulla bravo, anzi, al contrario, che nei primi giri era apparso alquanto sbiadito e fuori forma.
“Guardando ai tempi il gap tra lui e Max è stato davvero ampio in alcuni momenti. Credi davvero che si sia comportato bene?“, la domanda retorica ai microfoni di Sky Sport.
Punto nell’orgoglio, il marito di Ginger Spice ha risposto piccato: “Sei un tipo critico, tu. Abbastanza duro con questi ragazzi. Ora che non corri più puoi permetterti di puntare il dito contro di loro“.
Il 49enne ha tuttavia confermato la sensazione del figlio di Keke a proposito di una partenza del #11 non ottimale, così come delle sue tornate iniziali. Tuttavia rigirando la questione se l’è presa con i commissari per non aver penalizzato George Russell, terzo al traguardo e autore di un taglio di chicane che, a suo avviso lo ha agevolato.
“Pian piano Sergio ha recuperato terreno e forza, e l’ultimo sint in particolare è stato muscolare. Se il gran premio fosse durato più a lungo sarebbe salito sul podio“, ha messo a tacere il 37enne facendo da chioccia al suo corridore, atteso al risultato nel prossimo round in programma a Montreal quando, non avendo più la pressione della classifica potrà andare pedal to the metal facendo il gioco della squadra e tenendo a bada una Mercedes in crescita e la Aston Martin, ancora seconda nella graduatoria complessiva.
