La Renault alza il livello della propria produzione lo fa con un business pazzesco.
Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che nel corso degli anni la Renault abbia rappresentato uno dei più grandi colossi a livello commerciale della storia recente. Siamo di fronte a un colosso del mondo delle auto, tanto è vero che ha avuto modo di progettare veicoli di ogni tipologia, partendo dalle citycar e passando poi alle vetture sportive.
Una crescita sensazionale nel corso degli anni, la quale ha fatto sì che la Renault si potesse imporre a livello internazionale come poche altre. Il proprio ruolo nel mondo industriale però non si vuole fermare solo alle auto, tanto è vero che ora si sta prendendo una decisione che può diventare epocale.
Infatti la casa francese potrebbe investire su di un progetto che da un lato è altamente remunerativo, ma che dall’altro rischia fortemente di minare l’etica e le certezze del marchio. I chiari di luna odierni non sono di certo dei migliori, anzi il sentore di una guerra non è mai stato così tanto nitido. Per questo motivo ora si deve fare i conti con il rischio tangibile di come le case automobilistiche dovranno produrre droni da guerra.
La Renault potrebbe diventare parte integrante dell’industria della Difesa della Francia, e dunque dell’Europa. Il piano attorno al colosso transalpino è chiaro, ovvero portarlo alla produzione di droni, il che è un tema che si sta rincorrendo da diverso tempo, ma che ora sembra potersi concretizzare davvero.
In passato si era parlato moltissimo di questo progetto, ma con la Renault che avrebbe portato avanti la produzione in Ucraina. Ora addirittura sarebbe proprio la sede francese a dare vita a dei droni militari, ma ci sono dei paletti. L’azienda sottolinea come questa nuova produzione non dovrà in alcun modo andare a intaccare quella che sarà la produzione di auto.
A spiegare questa possibile evoluzione di Renault ci ha pensato direttamente la AFP, ovvero Agence France-Presse. C’è comunque la conferma di come il Gruppo Renault sia stato invitato alle discussioni per questi vari progetti che sarebbero guidati direttamente dalla DGA, ovvero la Direction Générale de l’Armement. Una scelta che però evidenzierebbe ancora di più il rischio di una guerra sempre più imminente.