Salone di Ginevra 2017: cosa ci lascia in eredità?

alfa romeo stelvio quadrifoglio al salone di ginevra 2017

SUV, ancora SUV, tanti SUV, soprattutto SUV: ecco cosa ci lascia in eredità il salone di Ginevra 2017, come i precedenti e i successivi, a meno che i gusti del pubblico e le mode non cambino all’improvviso. Perché oggi e non da oggi la gente vuole soprattutto questo; che abbia un senso o meno è irrilevante, chi tira fuori il denaro ha sempre ragione. I costruttori se ne rendono conto e sfornano modelli con queste fattezze ormai in ogni segmento e dimensione, in attesa d’infliggerci auto autonome ed elettriche a tutto spiano, però sempre a partire dal 2020, in nome della sostenibilità ambientale. Intanto fanno soldi vendendo mezzi pesanti ed ingombranti che divorano quantità colossali di energia. E sempre in nome della sostenibilità ambientale hanno supplicato Donald Trump, che non stava loro troppo simpatico, di rivedere i limiti draconiani sulle emissioni USA voluti da Barack Obama, che amavano alla follia. Mondo curioso.

OPEL E AUTO DELL’ANNO, IL GRUPPO PSA TIENE BANCO

Cosa ci lascia il salone di Ginevra 2017

Il gruppo PSA ha certamente attirato su di sé la maggior parte dell’attenzione da parte degli addetti ai lavori. Nel giro di pochi giorni è arrivata prima la conferma ufficiale dell’acquisizione di Opel, dopo che la General Motors ne è stata proprietaria per ben 87 anni; subito dopo c’è stata l’assegnazione del prestigioso premio auto dell’anno, che per il 2017 è stato attribuito alla Peugeot 3008 (un altro SUV, per l’appunto). Il capo di PSA Carlos Tavares si aggirava per gli stand di Ginevra con un sorriso smagliante. Decisamente ne aveva le ragioni.

LA RIVINCITA DELLE AUTO SPORTIVE, NEL LOOK

Cosa ci lascia il salone di Ginevra 2017

Al di là del tipo di carrozzeria, un altro filo conduttore piuttosto massiccio è emerso dal salone di Ginevra 2017, cioè la corsa all’auto sportiva. Parliamo soprattutto di design, anche se non sono mancati i modelli pieni di pepe. Ormai ogni nuovo tipo di modello deve mostrare caratteristiche estetiche che richiamano l’ambiente sportivo; la cosa non può che farci piacere. Quando poi all’estetica si aggiunge anche la sostanza, cioè meccanica adeguata, siamo ancora più felici. Esempi notevolmente diversi tra loro sono Alfa Romeo Stelvio, Honda Civic Type-R o Ford Fiesta ST, tanto per dirne alcuni. Oppure, dal puro lato estetico, delle utilitarie che nella nuova versione si sono del tutto trasformate, come Kia Picanto o Nissan Micra. Anche la nuova Suzuki Swift ha un aspetto deciso. Una boccata d’ossigeno.

LA FOLLE INVASIONE DELLE HYPERCAR

Cosa ci lascia il salone di Ginevra 2017

Se non tiri fuori da un motore almeno mille cavalli, non sei più nessuno. Sembra essere questa la tendenza da parte dei costruttori di nicchia. Le hypercar oggi cominciano ad essere sempre più elettriche, però non sono certo spariti i V12 e V8, sovralimentati fino a scoppiare. Del resto quando si vedono su certe utilitarie motori 1.0 da 140 cavalli non c’è più da stupirsi. Allora largo ad una sconvolgente e bellissima, ancorché tradizionale, Pagani Huayra Roadster, oppure ad una elettrica pura come la Artega Scalo Superelletra, vestita però dalla nostra Touring Superleggera. O ancora dell’ibrida cinese Techrules Ren, il cui cuore però è progettato da Giugiaro padre e figlio. Dove poi tali auto (che non sono da corsa e dati i prezzi milionari e la rarità di esemplari l’impiego in pista è aleatorio) possano sfruttare tutta questa potenza rimane un mistero. Ma a questo livello più che altro l’importante è far sapere ai propri “pari” che si possiede un oggetto raro e costosissimo; usarlo effettivamente è secondario.

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