Salone di Ginevra, l’edizione 2021 non si farà

Salta anche l’edizione del Salone di Ginevra 2021. Sarebbe dovuta essere la 90° (4-14 marzo). Sebbene la decisione fosse nell’aria in virtù dell’incertezza sulla partecipazione delle case auto alla kermesse svizzera, l’ufficialità è giunta dopo che la Fondazione organizzatrice ha deciso per il no definitivo decretando anche di non accettare il prestito cantonale stanziato per attenuare le conseguenze finanziarie della pandemia di coronavirus. La Fondazione ha anche deciso di vendere GIMS a Palexpo SA.

Il settore automobilistico mondiale, come noto, sta attraversando una fase difficile e gli espositori hanno bisogno di tempo per riprendersi dagli effetti della pandemia. Da qui l’idea di saltare il 2021 per tornare al Salone nel 2022. A dare notizia in una nota è proprio il Comitato e il Consiglio di fondazione del Salone dell’Auto, che sottolineano di aver “rinunciato ad organizzare una manifestazione nel 2021 per motivi evidenti: in seguito a un sondaggio, la maggioranza degli espositori ha annunciato che non parteciperebbe a un’edizione 2021 e che preferirebbe una prossima edizione nel 2022”.

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Inoltre, viene messo in risalto nel comunicato, la preoccupazione che la situazione sanitaria non potrebbe permettere il regolare svolgimento di una manifestazione di queste dimensioni la prossima primavera. La Fondazione ricorda che si parla di oltre 600mila visitatori e 10mila giornalisti.

Il prestito per il Salone di Ginevra 2021 non dava garanzie

Anche la scelta di declinare il credito è legata alla rinuncia all’edizione 2021. A marzo la Fondazione aveva chiesto al canton Ginevra un sostegno per coprire il buco, stimato in 11 milioni di franchi (circa 10,3 milioni di euro), causato dall’annullamento del salone 2020 e per preparasi all’anno seguente. All’inizio di giugno il Gran Consiglio ha così sbloccato 16,8 milioni (15,7 milioni di euro).

Pur ringraziando le autorità, gli organizzatori hanno rifiutato i soldi, in quanto, tenendo conto dei termini stabiliti, non potevano essere una garanzia di stabilità finanziaria a lungo termine. La Fondazione infatti avrebbe dovuto rimborsare una prima tranche da 1 milione a partire da giugno 2021 senza aver incassato precedentemente denaro, dato che la manifestazione non si terrà. Per di più, il prestito era subordinato proprio allo svolgimento del salone l’anno prossimo.

La Fondazione ha quindi deciso a favore della vendita di GIMS a Palexpo SA per garantire l’organizzazione regolare di un Salone Internazionale dell’Automobile a Ginevra.

La crisi dei saloni auto non è sicuramente solo da attribuire all’emergenza coronavirus. Molto probabilmente una concausa. Ma gli elevati costi degli stand e la già crescente crisi di vendite precedente al COVID-19 sono fattori che non possono essere sottovalutati.

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