Scoppia la crisi anche in Cina: il costruttore di auto a rischio fallimento

C’era una volta un major dell’industria delle quattro ruote cinese che sembrava irrefrenabile, ora i tempi sono cambiati ed è a rischio fallimento dopo l’ennesimo flop sul mercato.

Spesso insieme a voi ci siamo trovati a discutere della crisi dell’automotive in Europa, portando l’attenzione anche sul fallimento di Case costruttrici storiche europee o delle neonate joint venture formatesi il più delle volte per fronteggiare il cambiamento epocale che il mondo dell’auto sta attraversando per una molteplicità di cause. Dall’Occidente all’Oriente il settore non se la cava benissimo, solo poche Case costruttrici riescono a far quadrare i conti e i bilanci a fine anno. Per pari condizioni e per informazione si è scelto di accendere un riflettore su una nota Casa costruttrice cinese che sta vacillando in queste ore.

Crisi auto Cina
Il tracollo cinese – Allaguida.it

Soffrono i grossi produttori, in primis Stellantis, ma anche la salute di quelle cinesi non è così ottimale come la raccontano. Dopo un hype iniziale c’è stato un netto calo delle vendite anche nel Paese del Dragone Rosso. Scopriamo insieme chi e il perchè in questo stato confusionale di cose, a conti fatti, non si trova, facendo i calcoli, nei bilanci preventivi.

La flessione preoccupante del colosso cinese

Il famoso marchio NIO gode di cattiva salute, a lanciare l’allarme è la persona più vicina e legata al marchio: il suo attuale CEO William Li, come riportato su Auto.everyeye.it. Dalle parole del CEO si raccoglie una preoccupazione reale per il brand cinese, che sembrerebbe sull’orlo del fallimento a causa di cattive valutazioni aziendali.

Auto NIO tracollo
A rischio bancarotta il brand NIO (Ansa) Allaguida.it

NIO, presente anche in Formula E, aveva provato a stravolgere il mercato con la nascita di un progetto molto ambizioso delle auto elettriche con Battery Swap. L’idea della Casa Madre, che aveva fondate ragioni di funzionare, non aveva previsto che ci fossero degli abbonamenti che permettessero di far cambiare la batteria rapidamente nelle stazioni di benzina. Il progetto iniziale si è rivelato fragile e le perdite, dati alla mano sono ingenti. La NIO ha fatto registrare un pesantissimo ammanco di ben 810 milioni di euro, nel primo trimestre 2025. Anche il numero delle vendite non ha riscontrato il successo sperato per l’anno in corso. Pertanto la situazione si fa sempre più delicata per NIO. Nei prossimi anni saranno tanti i marchi che potrebbero fallire anche nel Paese del Dragone Rosso.

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