Seggiolini anti-abbandono, adesso sono obbligatori

I seggiolini anti-abbandono in auto, come specificato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, sono obbligatori: dal 7 novembre 2019, infatti, qualunque bambino di età inferiore ai 4 anni dovrà essere assicurato al sedile attraverso un dispositivo che ne prevenga l’abbandono all’interno del veicolo.

Come funzionano i seggiolini anti-abbandono

A stabilire modalità e finalità del provvedimento è il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada specificando come l’obbligo preveda l’installazione a bordo delle auto di un dispositivo che prevenga l’abbandono dei bambini di età inferiore ai 4 anni e in grado di attivarsi all’allontanamento del conducente. La norma, inoltre, specifica che il dispositivo potrà essere integrato nel seggiolino stesso oppure essere indipendente dal sistema di ritenuta del bambino; questi saranno dotati di un allarme che segnalerà la presenza del bimbo nel veicolo grazie a segnali visivi e acustici oppure visivi e aptici percepibili sia all’interno sia all’esterno del veicolo, oltre alla possibilità di essere dotati di sistema di comunicazione automatico per l’invio dei messaggi o chiamate.

Previste multe fino a 326 euro

Per cercare di venire incontro alle esigenze degli automobilisti, il Governo ha deciso di istituire, nel Decreto Fiscale, un fondo e il riconoscimento di un contributo economico di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Per chi non rispetterà l’obbligo, dotandosi dei nuovi seggiolini anti-abbandono o dei dispositivi di segnalazione, andrà incontro a sanzioni anche pesanti: la multa prevista per chi incorrerà nelle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada, infatti, va da un minimo di 81 euro fino a un massimo di 326 euro – che diventano 56,70 euro se la sanzione viene pagata entro 5 giorni – ai quali si aggiungo la decurtazione di 5 punti patente e la sospensione della stessa, in caso di violazione ripetuta nel giro di due anni, da un minimo di 15 giorni a un massimo di due mesi. Una decisione, quella presa dal Governo, che ha spiazzato gli automobilisti costretti ora a correre ai ripari per non incorrere in multe salate.

Impostazioni privacy