Per coloro che sono in possesso della patente di guida di tipo B arrivano delle grosse novità, le quali riguardano anche la possibilità di condurre una moto in strada: i dettagli.
Secondo le normative vigenti in Italia, le patenti di guida a disposizione sono svariate a seconda del mezzo che s’intende possedere e guidare. Nonché della sua cilindrata. Che sia un triciclo, piuttosto che un’auto, una moto o mezzi più pesanti con o senza rimorchio bisogna conoscere le regole ed essere sicuri di avere tutto a portata di meno affinché non si incappi in qualche inconveniente sgradevole.
Proprio a tale riguardo si stanno avvicendando delle novità e una di queste, probabilmente la più importante e versatile, riguarda la patente per guidare una moto. Il mezzo sta conoscendo sempre maggiore diffusione, anche a causa del traffico cittadino in aumento e la necessità di evitare il più possibile gli ingorghi, nonché giungere più rapidamente dove necessario.
Perciò ci sono delle introduzioni di regole importanti da conoscere e molte in arrivo che consentono di essere maggiormente consapevoli della posizione che si occupa rispetto all’abilità a guidare una moto. Innanzitutto, l’aspetto principale riguarda l’esame di pratica per la licenza A non sarà più necessario. Il provvedimento rivoluzionario è stato voluto dall’ente esecutivo tramite il Decreto Infrastrutture-BIS, che l’ha poi concesso. Ma non si fermano qui le novità.
La patente B per guidare la moto: la grande rivoluzione normativa
La decisione di eliminare l’esame pratico per la licenza A è una decisione che nasce dall’esigenza di ridurre i passaggi burocratici. Quindi le spese extra ad appannaggio dei cittadini. Sarà così più immediato il rilascio del certificato di idoneità. Ciò si legge, insieme ad altre introduzioni, nel Decreto del Ministero dell’Interno, diventato effettivo a partire dallo scorso 9 giugno. Grandi novità concernono però anche la guida della motocicletta, usando la patente B. Tale licenza permette la guida di ciclomotori da 50 cc e veicoli che si possono condurre con la patente AM, nonché motocicli con cilindrata massima di 125 cc, potenza non superiore a 11 kW e rapporto potenza peso non oltre a 0,1 kW/kg. Infine, tutti gli altri mezzi che si possono guidare con la patente A1.
Le nuove normative per conseguire la patente in Italia (YouTube) – allaguida
Tuttavia, sussiste una limitazione territoriale. Coloro che sono in possesso della patente B possono guidare una moto 125 soltanto su suolo italiano. All’estero è necessario l’A1 o addirittura A2 piuttosto che A. Però bisogna fare attenzione a un’ulteriore dettaglio, perché le regole subiscono variazioni a seconda dell’anno in cui è stata presa la patente. Chi ha preso la patente B entro il 31 dicembre 1985 può guidare qualsiasi motociclo senza limitazioni né di cilindrata né di potenza. Chi invece l’ha conseguita fra l’1 gennaio del 1986 e il 25 aprile del 1988 può condurre tutti i motocicli ma solo in Italia. Previo sostenere un esame pratico alla motorizzazione del paese estero. Chi invece ha preso la patente B dopo il 25 aprile del 1988 deve sottostare alle regole vigenti nel paese dove si va.
La spiegazione
Ciò significa che il vero cambiamento è avvenuto per chi ha conseguito la patente B dopo il 25 aprile 1988. Prima di quel momento a prescindere dall’età si poteva guidare qualsiasi motociclo. Ma soltanto in Italia. Per eliminare le differenze all’interno dell’Unione Europea, si decise di abolire la disparità nei confronti di coloro che erano titolari di patente B conseguita dopo dal 31 dicembre 1985. Poi, infatti, è entrata in vigore la prova di guida obbligatoria all’interno all’esame della patente per i tre tipi di cilindrata, potenza ed età.