In Italia si guarda a varie tecnologie per il futuro del mondo dei motori, ed ecco che parte un maxi investimento per un carburante da molti sottovalutato. Scopriamo di cosa si tratta.
Il mondo dei motori è in piena evoluzione, e si fa un gran parlare delle novità su cui i costruttori stanno lavorando per mantenere livelli di efficienza e potenza elevati, pur tentando di diminuire al massimo le emissioni. L’Europa ha voluto puntare sulle auto elettriche, che però non stanno portando ai risultati sperati, a causa dell’ostilità generale della clientela verso questa soluzione.

I veicoli ad emissioni zero costano troppo ed hanno delle autonomie ridotte, problematiche a cui si va poi ad aggiungere il tempo di ricarica che viene considerato eccessivo. Ecco perché alcune realtà continuano ad investire in carburanti alternativi, alcuni dei quali sin troppo sottovalutati. Ora c’è una grande novità che arriva dal Sud Italia, dove si vuole dare nuovamente credito ad una soluzione che in molti hanno ormai abbandonato, e che altri non hanno mai preso in considerazione. Andiamo alla scoperta di questo piano, che per certi versi possiamo considerare una vera e propria svolta.
Idrogeno, 30 milioni di euro investiti in uno stabilimento di Bari
Sul sito web “BariToday.it“, si è dato ampio spazio ad una notizia che possiamo considerare di primissima importanza per il futuro della mobilità in Italia. Per la produzione di sistemi Fuel Cell ad idrogeno è in atto un investimento da 30 milioni di euro a Bari, nello stabilimento del marchio Isotta Fraschini. L’obiettivo è quello di trasformare la sede pugliese in un polo tecnologico d’avanguardia, che punta a produrre sistemi ad emissioni zero. Isotta Fraschini è una società controllata da Fincantieri, che ora guarda a sistemi a celle a combustibile, e la cerimonia di inaugurazione del nuovo impianto è già andata in scena in queste ore.

All’evento hanno preso parte Nicola Bonasia, il sindaco di Modugno, ma anche Antonio Denaro, presidente della Commissione Envi del Parlamento europeo, ed i rappresentanti delegati della Regione Puglia. I sistemi ad idrogeno che saranno sviluppati verranno applicati a soluzioni navali e terrestri, con l’obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione nel mondo dei trasporti e dell’industria. Nelle ultime settimane, il gruppo Stellantis ha comunicato la sua volontà di chiudere allo sviluppo dei sistemi ad idrogeno, giudicandola una tecnologia senza futuro. Non tutti però la pensano così, e c’è chi crede fermamente che si possa trovare una soluzione vantaggiosa mediante la sua applicazione.