Sonda Lambda dell’auto: a cosa serve e quanto dura prima di rompersi

La sonda lamba è una delle parti che compongono l’auto; tenerla in perfetto stato è fondamentale per garantire il funzionamento del motore e ottimizzare i consumi. Ecco come funziona e quando è necessario sostituirla.

La manutenzione auto è una delle pratiche fondamentali per conservare a lungo l’efficienza del motore prevenendo così costose riparazioni per guasti sottovalutati o interventi rimandati. Il primo segnale di un malfunzionamento nell’auto è senza dubbio l’accensione della spia motore; vedere illuminarsi questo segnale, infatti, non è mai un buon presagio per un automobilista . La causa più frequente di questo malfunzionamento è spesso legata ad avarie e malfunzionamenti al sistema di scarico.

In questi casi l’ideale sarebbe controllare la sonda lambda e la marmitta, parti che andrebbero attenzionate almeno ogni 30 mila km oppure prima della revisione auto obbligatoria. Proprio la sonda lamba è uno strumento particolarmente importante per valutare l’efficienza del catalizzatore e della marmitta. Ecco, quindi, una rapida guida per capire come funziona, a cosa serve e quali segnali possono portare a una rottura.

Cosa è la sonda lamba

La sonda lamba, infatti, è fondamentale per valutare emissioni e gas di scarico. Più passa il tempo e maggiori sono le attenzioni verso ambiente e inquinamento. Questo sensore, infatti, misura la quantità di ossigeno residua nei gas di scarico e, di conseguenza, questo valore può definire il rapporto tra aria e carburante nella miscela. La miscela aria-carburante è infatti regolata dalla centralina elettronica del motore che utilizza i dati della sonda lambda costantemente; il meccanismo che permette a pistoni e bielle di produrre la forza che spinge l’auto, infatti, è generata da una miscela di ossigeno e carburante, e il rapporto di miscela è decisivo per permettere al catalizzatore di funzionare nel miglior modo possibile.

Sonda lamba, ecco perché è così importante
Sonda lamba, il motivo per cui è una parte fondamentale dell’auto (ReneSchulze1984 da Pixabay – Allaguida.it)

La sonda lamba, quindi, è essenziale per monitorare la quantità di ossigeno nei gas di scarico: al suo interno c’è il rilevatore con forma esagonale e filettatura che va inserito nel collettore di scarico che registra le emissioni dell’auto. Questo dato va messo in confronto con l’aria che si trova nell’ambiente e può produrre tre risultati sostanziali:

  • Eccesso di aria.
  • Eccesso di carburante.
  • Combustione stechiometrica.

La combustione stechiometrica, per l’esattezza, prevede un rapporto paritario tra ossigeno e carburante. In ogni caso la sonda lambda rileva l’ossigeno residuo presente nei gas di scarico e comunica i risultati alla centralina ECU. Questo elemento prende nota dei dati e si muove di conseguenza per mantenere il livello ottimale di ossigeno nel carburante, meglio noto come Lambda 1.

Quanti tipi di sonda lambda esistono e quali sono le differenze

La sonda lamba, quindi, è uno strumento molto importante all’interno della vettura. Non esiste un solo tipo di sonda lambda, bensì due che hanno caratteristiche proprie e che si differenziano tra di loro per alcuni particolari, come il materiale ceramico usato per la realizzazione: biossido di zirconio e biossido di potassio. Nel primo caso si avrà una sonda dove l’elemento sensibile ha bisogno di un certo tempo per riscaldarsi, ecco perché hanno una resistenza in ceramica, mentre nel secondo caso servirà meno tempo.

I sensori che utilizzano elementi in zirconio o titanio (tipologia binaria) sono quelli più comuni e operano intorno ai 300 °C. Lo svantaggio di quelli in zirconio è che bisogna aspettare che si scaldino per essere completamente operativi e non è sufficiente accendere solo il motore. I secondi, quelli in titanio, sono più resistenti e non hanno bisogno di aria dall’atmosfera per funzionare. Esistono, poi, i sensori a banda larga che garantiscono letture precise ma subiscono l’effetto negativo degli sbalzi di temperatura e della condensa d’acqua.

Per rendere la lettura della sonda lambda più precisa e veloce, si sono diffuse le sonde lambda riscaldate. Questi sensori raggiungono più rapidamente la temperatura ottimale di funzionamento e hanno una durata di circa 100 mila km. La durata della sonda lambda non riscaldata invece può essere tra 50.000 e 80.000 km, raggiungendo la temperatura operativa grazie al contatto con gas di scarico caldi. Tuttavia sono meno diffuse visto il loro tempo eccessivo per scaldarsi.

Quanto dura la sonda lamba e cosa succede se si rompe

La sonda lamba, quindi, riveste un’importanza decisamente rilevante ed è bene cercare di preservarla più a lungo possibile. Il modo più efficace per allungare la durata della sonda lambda è evitare che l’impianto si surriscaldi, controllando il sistema di accensione frequentemente ed effettuando una messa a punto se necessaria. Inoltre, l’utilizzo di additivi non approvati dal produttore del veicolo, l’avviamento del motore a spinta, l’usura di guarnizioni a tenuta per l’olio motore e delle fasce elastiche dei pistoni, possono contribuire a danneggiare prematuramente la sonda lambda.

Sonda lamba, come evitare che si possa rompere
Sonda lamba, i trucchi per farla durare di più (avtoritetkhv da Pixabay – Allaguida.it)

Quando una sonda lambda è vecchia o rotta il segnale può essere errato e quindi non viene registrato il rapporto tra carburante e ossigeno corretto. E questo porta alla centralina un dato inesatto. Riconoscere un eventuale malfunzionamento, nel caso della sonda lambda, è abbastanza semplice in quanto il motore perderà potenza, con maggiori consumi e prestazioni sensibilmente peggiorate. Per sostituirla, però, è fondamentale rivolgersi a un’officina di fiducia principalmente perché installando un nuovo sensore bisognerà pulire la zona di montaggio ma soprattutto perché è necessario utilizzare una chiave dinamometrica durante l’installazione.

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