Stellantis, altro stabilimento a rischio chiusura? Insorgono i sindacati: dipendenti in ansia

Il gruppo Stellantis è in seria difficoltà e sono parecchi i siti di produzione italiani che rischiano di chiudere i battenti. Ora i sindacati decidono di farsi sentire e di riaprire le trattative.

Sono anni difficili per la produzione automobilistica in Italia, che mai come ora era stata tanto bassa in passato. Il 2024 si è chiuso con meno di mezzo milione di veicoli assemblati, in calo netto rispetto ai più di 700.000 dell’anno precedente, e c’è il serio rischio che il 2025 sia ancor peggiore. Stellantis sta puntando sul rilancio degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano d’Arco, che sembrano avere qualche certezza in più degli altri.

Stellantis, altro stabilimento a rischio chiusura? Insorgono i sindacati, dipendenti a serio rischio
Stellantis – Allaguida.it

Nel sito di produzione torinese, a partire da novembre, arriverà la nuova FIAT 500 Hybrid, una vettura su cui si punta moltissimo e che dovrà essere assemblata in un minimo di 100.000 unità ogni anno. Nell’impianto campano verrà prodotta la nuova Pandina ed anche altre due utilitarie di Segmento A, che Stellantis non ha ancora reso note. Nel frattempo, per altri impianti il futuro appare sempre meno roseo, e c’è il serio rischio che qualcuno di essi possa chiudere definitivamente. Andiamo a scoprire qual è il più a rischio di tutti al giorno d’oggi.

Stellantis, la Fiom-Cgil ora lancia l’allarme per Atessa

C’è grande preoccupazione per alcuni stabilimenti Stellantis in Italia, e per uno in particolare, la situazione si sta complicando. Si tratta dell’impianto di Atessa, nei pressi di Chieti, in Abruzzo. I sindacati hanno lanciato l’allarme, come Fiom-Cgil, nelle parole di Alfredo Fegatelli, il segretario generale: “Si tratterebbe di un fatto grave ed irresponsabile. Atessa rappresenta il 50% della produzione nazionale del gruppo ed è l’unico sito dedicato ai veicoli commerciali leggeri. Evocare la sua chiusura è una minaccia inaccettabile. Una decisione simile andrebbe a colpire in modo drastico i livelli di occupazione e cancellerebbe una delle ultime realtà industriali solide del Mezzogiorno. Per tutto l’indotto ci sarebbero delle conseguenze devastanti“.

Antonio Filosa allarme per Atessa
Antonio Filosa CEO di Stellantis (ANSA) – Allaguida.it

Fegatelli ha ricordato il crollo dell’occupazione verificatosi negli ultimi anni: “Siamo passati da oltre 6.000 dipendenti a meno di 4.900 e con il nuovo piano di esodi si scenderà oltre i 4.500. A questi si aggiungono altri centinaia di lavoratori precari, lasciati fuori senza un rinnovo. La dinamica rischia di diventare strutturale“. Insomma, Stellantis si ritrova con una bella patata bollente tra le mani, e la pressione dei sindacati inizia ad aumentare. La crisi sta spingendo il gruppo a decisioni molto dure da accettare, e sul futuro non ci sono affatto certezze.

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