Il gruppo Stellantis ha finalizzato un importante accordo con un noto brand, ma la cosa non ha provocato le reazioni attese da parte dei sindacati. Ecco cosa è stato appena reso noto.
Per il gruppo Stellantis è tempo di provare a ripartire, dopo un anno e mezzo da incubo in cui le vendite hanno subito un inquietante tracollo. La holding multinazionale olandese ha patito enormemente alcune scelte strategiche rivelatesi errate, come le piattaforme modulari e l’eccessiva fiducia nell’elettrico, in base ai piani dell’ex CEO Carlos Tavares, ora rimpiazzato dal 52enne di origine napoletana Antonio Filosa.

Il colosso gestito da John Elkann, come si è ben visto in questi ultimi mesi, ha ridotto la produzione ai minimi storici in Italia, dove si rischia di produrre meno di 400.000 auto nel 2025, facendo peggio di un già molto deludente 2024. Nel frattempo, Stellantis ha annunciato un importante accordo con Sic Europe, che prevede la fornitura di migliaia di veicoli, ma che non sembra soddisfare abbastanza i sindacati. Scopriamo cosa è stato annunciato e quali sono le prime reazioni alla notizia.
Stellantis, fornirà 1.200 veicoli Sic Europe entro fine anno
Con un comunicato stampa ufficiale, Stellantis Pro One ha fatto sapere di aver concluso un accordo con Sic Europe per la fornitura di 1.200 veicoli entro la fine del 2025, che vengono assemblati in Italia, presso lo stabilimento abruzzese di Atessa, alle porte di Chieti. La metà di essi sono già stati consegnati nel primo semestre, e parliamo di modelli del segmento large, ovvero FIAT Ducato, Citroen Jumper, Peugeot Boxer ed Opel Movano. Ma per quale motivo, alla luce di questo accordo, non c’è stata la reazione sperata da parte dei sindacati? Questi ultimi hanno preso parte al tavolo automotive regionale in Abruzzo, e secondo la Fiom-Cgil, non sono arrivate le risposte desiderate per i lavoratori.

Ecco ciò che è stato comunicato: “Le uniche cose che ad oggi i lavoratori richiedono sono chiarezza e certezze per il futuro“. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha così commentato la notizia: “La crisi dell’automotive preoccupa essendo globale, ed ha ripercussioni anche sul nostro territorio. Una realtà come Atessa, persino ai tempi del Covid, aveva mantenuto livelli di produzione molto elevati. Ora è arrivato il momento che l’Unione Europea prenda coscienza delle conseguenze causate dalle proprie scelte“.