Il gruppo Stellantis è in grave crisi ed in Italia sono già avvenuti quasi 2.000 esuberi nel corso del 2025. Tuttavia, il presidente John Elkann è pronto per un nuovo business da 2 miliardi, ed a Piazza Affari sono giornate positive.
Per il gruppo Stellantis ed i suoi lavoratori sono tempi molto duri, a causa di una crisi che sta devastando il settore automotive, con impatti maggiori per alcune aziende. In Italia si è arrivati a quasi 2.000 esuberi nel corso del 2025, vale a dire licenziamenti finanziati dal gruppo, che riguardano chi è più vicino alla pensione. Queste misure, in Italia, riguardano quasi tutti gli stabilimenti, ed entro il 31 di ottobre prossimo misure simili verranno varate anche per l’impianto di Atessa, alle porte di Chieti, in Abruzzo.

Nonostante questo, Stellantis sta vivendo giornate positive in Borsa, con il titolo che è salito a 9 euro, una notizia molto positiva per quanto riguarda gli investitori. A Piazza Affari, dunque, ci sono buone notizie per la holding multinazionale olandese, con il valore che attorno alle 13 di martedì si è attestato ad 8,97 euro, facendo segnare un buon +2,94%. Il tutto è giustificato dall’impatto degli esuberi, ben 610 nello storico sito di produzione di Mirafiori, con il meccanismo delle uscite volontarie. L’obiettivo è quello di far entrare giovani talenti che lavoreranno sulla FIAT 500 ibrida, che sarà prodotta proprio nel torinese.
Stellantis, John Elkann prepara un business da 2 miliardi
Il titolo di Stellantis è cresciuto anche per via dei dialoghi che ci sono tra USA e Cina, che potrebbero favorire il settore automotive. Inoltre, secondo quanto riportato da “Bloomberg“, Exor e John Elkann starebbero preparando un’acquisizione da 2 miliardi che provengono dalla vendita di azioni Ferrari. Il CFO di Exor, ovvero Guido de Boer, ha parlato alla fonte sopracitata, facendo sapere che si tratta di un’operazione che sposterà l’ago delle bilancia della società, probabilmente verso la finanza ed il bio-tech e meno sull’automotive.

L’operazione in questione avverrà negli USA, ed i rappresentanti hanno fatto sapere quanto segue: “Cerchiamo aziende sottovalutate, che hanno un forte potenziale di crescita e dove possiamo portare un valore con la nostra esperienza industriale“. Si seguirà un modello simile all’acquisizione della Philips, con una quotazione attorno ai 20 miliardi ed una quota per Exor compresa tra il 15% ed il 10%. Insomma, un business non da poco per Elkann e soci, ai quali, di sicuro, il fiuto per gli affari non manca.