Il gruppo Stellantis sembra puntare sempre meno sui motori alimentati a gasolio, ed ora è stata fatta una scelta importante. Andiamo a scoprire cosa è stato deciso dal gruppo e cosa potrà cambiare in futuro.
Il motore diesel è ai margini dell’interesse delle case costruttrici al giorno d’oggi, e la conferma ulteriore arriva da quanto deciso, nel corso delle ultime ore, dal gruppo Stellantis. Per il suo futuro, la holding multinazionale olandese vuole puntare su modelli elettrici ed ibridi, mentre il gasolio potrebbe sparire definitivamente dai radar. Al giorno d’oggi, sul mercato italiano, ci sono circa 80 auto a listino con questo tipo di alimentazione, ma il loro numero potrebbe certamente diminuire in futuro.

Il gruppo Stellantis ha abbandonato il piano Dare Forward 2030 che prevedeva la vendita di sole auto elettriche in Europa entro la fine di questo decennio, ma è chiaro che il diesel non torni comunque al centro dei piani del colosso automobilistico. Ora è stata del tutto bloccata la produzione di uno specifico tipo di motori a gasolio, e la stretta sarà ancor più intensa in futuro. Scopriamo tutte le mosse del gruppo di John Elkann.
Stellantis, stoppata la produzione di motori diesel a Douvrin
La notizia è ora arrivata, Stellantis ha deciso di interrompere la produzione dei motori diesel DV5, ovvero i BlueHDi di 1,5 litri. La produzione terminerà il primo di novembre 2025 nell’impianto Francaise de Mécanique di Douvrin, che si trova nel dipartimento Pas-de-Calais nella regione d’Alta Francia. In un secondo momento, toccherà anche ai motori a benzina EB, ovvero i PureTech di 1,2 litri. Ricordiamo che l’impianto verrà poi chiuso nel 2026, e lo stop alla produzione dei motori partirà da quelli diesel.

Ma cosa accadrà ora ai dipendenti di Stellantis che lavorano in questo stabilimento? La possibilità più concreta è che passino alla Gigafactory di ACC che si trova nei pressi di questo impianto, una fabbrica di batterie che avvierà una nuova struttura con una capacità massima annua di 8 GWh, con in organico 330 ex dipendenti dell’impianto del gruppo. Ora ne andrà ad assumere altri 350, che si occuperanno di produrre i motori a combustione interna, che dunque continueranno a far parte della catena di produzione.