Per il gruppo Stellantis continuano a piovere notizie estremamente negative, ed ora c’è anche una causa legale di mezzo. Scopriamo perché la famiglia di un dipendente scomparso in fabbrica ora vuole giustizia.
Nuovi guai in vista per il gruppo Stellantis, colosso automobilistico che da ormai un paio d’anni vive una crisi nera. Le vendite sono crollate e la gestione dell’ex CEO Carlos Tavares ha avuto degli effetti devastanti, mandando per strada migliaia di lavoratori. In Italia la produzione di auto è precipitata e sono in vista altri tagli, mentre il gruppo preferisce investire in altre realtà che non hanno, di certo, la stessa tradizione nostrana nel mondo dei motori.

Oltre ad una crisi globale sul fronte delle vendite, il gruppo deve affrontare altre problematiche, come i continui richiami per problemi ai motori e cause intentate da automobilisti e non solo. La famiglia di un dipendente di Stellantis morto in fabbrica ha deciso di citare in giudizio il gruppo, ed ora sarà un tribunale a decidere il dà farsi. La vicenda ha assunto dei contorni molto seri, e non sarebbe potuto essere altrimenti considerando che un lavoratore ci ha rimesso la pelle.
Stellantis, la famiglia di un dipendente morto non ci sta
Il dipendente Stellantis scomparso sul lavoro si chiamava Antonio Gaston, di 53 anni e padre di quattro figli. La sua morte è avvenuta mentre lavorava a Toledo, in Ohio, sulla catena di montaggio del marchio Jeep. Sua moglie, la signora Renita Shores-Gaston, ha deciso di non farla passare liscia al gruppo automobilistico, ed ha raccontato alla stampa statunitense di sentirsi devastata per quanto accaduto al suo consorte. La denuncia è stata presentata l’11 di agosto alla Corte di Common Pleas della Contea di Lucas, e la vedova crede che il colosso automobilistico abbia delle serie responsabilità in quanto accaduto.

Assieme ad esso, la moglie di Gaston ha accusato anche un fornitore ed alcuni colleghi, di cui non sono state rese note le generalità per il momento. Secondo quanto emerso, la donna ha richiesto un risarcimento minimo di 25.000 dollari più danni punitivi, accusando l’azienda di aver rimosso, in maniera del tutto volontaria, alcuni dispositivi di sicurezza che dovevano essere presenti nell’impianto Stellantis. Gaston sarebbe scomparso nel momento in cui stava stringendo i bulloni del telaio della Jeep Gladiator, mentre essa scorreva lungo la linea di produzione. Tuttavia, le protezioni anti-pizzicamento erano state rimosse, e la vittima è rimasta incastrata sotto il telaio, mentre il nastro trasportatore avanzava.