Il gruppo Stellantis è ora ufficialmente sotto alla gestione di Antonio Filosa, nominato CEO lo scorso 28 di maggio. Il nuovo amministratore delegato ha deciso di introdurre una novità che non passerà di certo inosservata.
Il gruppo Stellantis è in fase di rinnovamento, un processo necessario viste le gravi difficoltà che l’hanno visto protagonista nel corso degli ultimi anni. Le vendite del gruppo di John Elkann sono purtroppo precipitate già a partire dal 2023, ed i dati relativi alla prima parte del 2025 non fanno di certo pensare ad un miracolo. L’Italia, dal canto suo, ne ha fatto le spese, come conferma l’impressionante diminuzione della produzione.

Il 2024 si è chiuso con meno di 500.000 veicoli assemblati nei nostri confini, un calo imbarazzante rispetto al passato, ed un numero insufficiente considerando quello che era il desiderio del Governo, che mira alla produzione di almeno un milione di auto ogni anno. Nelle prossime righe, andremo a scoprire una delle principali novità riguardanti la gestione di Antonio Filosa, il nuovo CEO del gruppo Stellantis, che ha deciso di cambiare e non poco le carte in tavola. Ecco cosa accadrà d’ora in avanti e quali saranno le conseguenze.
Stellantis, Filosa opererà da Detroit e non dall’Europa
In base a quanto riferito in queste ore dal quotidiano francese “Les Echos“, da sempre molto affidabile sotto questo punto di vista, il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa, stabilirà la sua base operativa a Detroit, allontanandola dall’Europa. Selezionata, dunque, la città situata nel Michigan, negli USA, dove già fanno base colossi come General Motors, Ford e molti altri ancora. Filosa, tuttavia, avrà una gestione molto più dinamica ed attiva, dal momento che si sposterà di frequente tra gli stabilimenti dell’azienda sparsi su tutto il pianeta, in modo da poter tenere sotto controllo gli affari del gruppo.

Secondo i primi riscontri, percepirà uno stipendio netto che partirà da 1,8 milioni di dollari all’anno, ma grazie a bonus ed incentivi, dovrebbe toccare i 23 milioni di dollari, una cifra fuori dal comune, ma che rende bene l’idea di quante siano le sue future responsabilità. Vedremo se il 52enne napoletano riuscirà effettivamente a dare una sterzata alla situazione di Stellantis, divenuta molto complessa nel corso degli ultimi anni.