Stellantis, quasi 10.000 dipendenti in meno: gli operai ora sono in ginocchio

L’indagine della FIOM-CGIL Nazionale mette in evidenza i numeri negativi di Stellantis: la situazione è molto preoccupante.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, si è pubblicamente complimentato con Stellantis per l’impegno profuso dal gruppo nel voler rimanere in Italia e anche per la decisione di non mettere a rischio nessun posto di lavoro. Urso, a margine dell’inaugurazione della mostra ‘Identitalia’ al Museo del Novecento M9, ha fatto l’esempio di Bosch che in Germania ha annunciato il taglio di oltre 30.000 posti di lavoro: il ministro ha quindi elogiato il gruppo automobilistico guidato dal CEO Antonio Filosa per aver intrapreso una strada diversa.

Dipendente di Stellantis al lavoro
Stellantis, quasi 10.000 dipendenti in meno: il dato è drammatico – Foto ANSA (Allaguida.it)

Tuttavia l’indagine presentata dal centro studi della FIOM-CGIL Nazionale, intitolata ‘Stellantis: la grande fuga dall’Italia’, fa emergere un quadro molto differente. Nella conferenza stampa del 29 settembre presso la sede romana del sindacato si è parlato chiaramente di quello che viene definito “un sostanziale disimpegno di Stellantis dall’Italia”.

I dati dell’indagine effettuata dalla FIOM-CGIL sono impietosi: nel 2020 i lavoratori del gruppo Stellantis erano 37.288, mentre nel 2024 – ovvero in soli quattro anni – sono scesi a 27.632 (quasi diecimila in meno). Sempre nell’indagine il sindacato fa riferimento anche agli oltre 6.000 esuberi complessivi tra il 2024 e il 2025 con un costo di oltre 777.000.000 euro ricadente sulle casse di Stellantis.

Stellantis spalle al muro: meno dipendenti e patrimonio in calo

E non è tutto: attualmente sono in cassa integrazione o interessati da contratti di solidarietà oltre 20.000 dipendenti. Sempre nello studio è emerso chiaramente come in 20 anni – dal 2004 al 2024 – la produzione automobilistica andata perduta è di quasi 516.000 unità (con i veicoli commerciali si va oltre le 520.000 unità).

Antonio Filosa durante un evento di Stellantis
Stellantis spalle al muro: meno dipendenti e patrimonio in calo – Foto ANSA (Allaguida.it)

Infine l’indagine della FIOM-CGIL Nazionale riporta anche come le ultime produzioni proposte da Stellantis stiano avvenendo al di fuori dell’Italia. La Fiat Topolino, ad esempio, viene prodotta in Marocco; la produzione della 600 avviene invece in Polonia, mentre la Grande Panda è prodotta in Serbia. Il sindacato si sofferma inoltre su come il calo produttivo di Stellantis non sia imputabile solo a una domanda sempre più carente: nello studio, infatti, emerge chiaramente come siano in forte discesa anche le quote di mercato. Basti pensare che in Italia, dal 2022 al 2024, si è passati dal 35,23% al 29,13%.

Il patrimonio netto di Stellantis è calato di oltre 1,2 miliardi di euro dal 2020 al 2024: in più negli ultimi quattro anni il valore degli investimenti materiali è passato da quasi 5 miliardi di euro a poco più di quattro. Il segretario generale della FIOM-CGIL, Michele De Palma, non ci gira intorno e parla di “situazione drammatica” causata soprattutto “dal fallimento del piano di Carlos Tavares“.

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