La crescita del Gruppo Stellantis passa anche attraverso il successo di un marchio cinese che potrebbe fare faville in Europa, sfidando FIAT e Dacia.
Il mercato dell’auto cambia velocemente, nuovi scenari all’orizzonte tra dazi, normative europee sempre più stringenti e un mercato dell’automobile cinese che sta mettendo in un angolo i competitor europei che arrancano per rimane sul mercato con prodotti concorrenziali. E’ nota a tutti la crisi che sta attraversando Stellantis (basti pensare solo a Maserati), come è noto il successo nel 2024 di Dacia con i suoi modelli nazional popolari come la Sandero. Eppure si sta facendo spazio tra questi due big europei una nuova realtà che punta, religiosamente sull’elettrico, con prezzi competitivi, stiamo parlando Leapmotor.

I vertici del colosso italo-francese comandato da John Elkann hanno voluto investire in una collaborazione con una realtà aziendale cinese fiutando il potenziale dell’affare. Stellantis e Leapmotor hanno dato vita alla società Leapmotor International B.V., una joint venture in quote 51/49 guidata dal major europeo. L’investimento da parte di Stellantis è stato di circa 1,5 miliardi di Euro. Leapmotor ha già lanciato dei veicoli 100% elettrici a basso costo.
L’asso nella manica di Stellantis
Prodotti competitivi pronti a sbaragliare il mercato, basti pensare che la new entry nella gamma è la Leapmotor C10, proposta a un prezzo di lancio di 34.400 euro, si tratta di auto belle ed affidabili, che di certo si ritaglieranno un loro spazio di mercato. Stellantis ha pensato di entrare in società ma a gamba tesa nel mercato. C’è la necessità di collaborazione con la concorrenza perchè la sfida è impari per molteplici fattori.
In una realtà europea sempre più complessa, la risposta paradossalmente arriva dall’Oriente, e la commistione dei prodotti è quasi una conseguenza naturale del dominio asiatico anche in Europa. E’ difficile fare previsioni per il futuro, ma sulla base di queste premesse si può immaginare che il mondo delle auto sarà meno identitario del passato, fluido e fatto di collaborazioni e fusioni di società quando non si tratterà di acquisizioni o cessioni d’azienda.