Svendita totale per John Elkann: l’ennesima cessione apre una chance nel torinese

E se Cairo subentrasse a John Elkann? No, non parliamo di Juventus ma del mondo editoriale in cui i due imprenditori hanno destini diversi.

Carta stampata o carta bianca per i futuri acquirenti del giornale “La Stampa.” In queste ore i rumor parlano e chiacchierano di una possibile cessione della storica testata degli Agnelli a un gruppo veneto. In una fase dove il Gruppo Stellantis è in affanno e l’Iveco è stata ceduta.

Il valore del magazine degli Agnelli
Ennesima cessione per John Elkann (Ansa) Allaguida.it

Nel frattempo Carlo De Benedetti ha annunciato la cessione del suo quotidiano Domani. Un terremoto nel mondo dell’editoria che non trova ancora una definizione e dei nomi certi. Si brancola nel buio, ma noi cerchiamo di fare chiarezza accendendo un faro su un settore molto caro, fino ad oggi, alla famiglia Agnelli: l’editoria.

Il valore del magazine degli Agnelli

Una somma fra i 50 e i 60 milioni di euro è il valore stabilito per la Stampa, mentre l’intero Gedi nel bilancio di Exor vale 118 milioni, cui però bisogna raffrontare un rosso annuo stimato di 113 milioni. Quanto la crisi del Gruppo Stellantis abbia avuto un peso specifico su queste scelte è difficile a dirsi, ma lo si può supporre. Di sicuro, il periodo è molto delicato e bisogna pur far quadrare i conti in rosso.

Filosa Stellantis novità Elkann problemi
I problemi di John Elkann (Ansa) – allaguida.it

Un’altra possibile cessione è il giornale Sentinella del Canavese a un altro gruppo, il Finlad della famiglia Ladisa, imprenditori pugliesi della ristorazione da 200 milioni di fatturato e già editori del quotidiano “L’edicola”. Pezzi dell’editoria che si staccano come puzzle, ma il pezzo centrale, quello più grosso, è Repubblica e le due radio Deejay e Capital; quale sarà il destino, possibili acquirenti sono gli armatori greci Kyriakou.

Il futuro dell’editoria torinese e piemontese è assai incerto. Naturalmente queste notizie lasciano con il fiato sospeso gli addetti ai lavori, interessati al proprio futuro. Il mondo anche quello dell’editoria sta cambiando velocemente, e le vecchie famiglie e roccaforti di potere si sgretolano in un contesto globalizzato che tutte diluisce e disperde, anche la storia. Una cosa è certa, l’informazione andrà sempre avanti e il buon giornalismo, come quello cattivo, non si può mai arrestare.

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