Continuano i tentativi di offuscare le auto a combustione interna. Persino le pubblicità subiranno un cambiamento epocale.
Le auto elettriche sono spinte in tutti i modi, nonostante solo una minoranza pare volerle acquistare. I burocrati di Bruxelles stanno facendo di tutto per convertire le nuove generazioni. L’idea di fondo è imporre il cambiamento, dato che il numero delle vendite di EV risulta ancora molto basso. Un duro colpo anche per le case costruttrici che avevano puntato tutto sulla differenziazione dei motori.

Le EV risultano pesanti, poco piacevoli alla guida e anche piuttosto scomode nei rifornimenti rispetto alle termiche. Per un pieno di energia completo ci vogliono molte ore e non sempre l’autonomia dichiarata risulta reale. Considerati anche i costi proibitivi e la mancanza di infrastrutture di ricarica nel nostro territorio, le auto elettriche non hanno avuto un grande appeal. Di solito la pubblicità consente un lavaggio di cervello, ma funzionerà anche con le EV.
In Spagna è stata presa una decisione estrema. La Legge sul Consumo Sostenibile, qualora venisse approvata come proposto nella sua bozza, ha portato la pubblicità di auto a benzina e/o diesel al divieto assoluto. Perché non sarebbe consentita alcuna pubblicità di prodotti composti esclusivamente da combustibili fossili, senza componenti rinnovabili. Questo mira a marginalizzare i prodotti che causano gas serra (che non includono il gas naturale) offrendo la possibilità anche alle EV di emergere.
La Legge contro le auto termiche
La proposta preliminare mira a togliere dai riflettori della pubblicità le auto più inquinanti. La pubblicità sui combustibili fossili non sarà l’unica cosa vietata in Spagna. Non sarà possibile pubblicizzare voli a corto raggio purché esista un’alternativa ferroviaria o il terrorismo psicologico nonsense. In base a quanto affermato sul quotidiano iberico Marca i messaggi allarmistici devono essere supportati da dati oggettivi. Allo stesso modo, la rivendita di prodotti per eventi culturali sarà regolamentata e verrà introdotto un pacchetto fiscale basato sul principio “chi inquina di più paga“.

Questa legge è accolta con entusiasmo, secondo il governo socialista, dalla necessità di “accelerare la transizione produttiva verso modelli più accessibili e sostenibili“, come ha annunciato Pablo Bustinduy, ministro dei Diritti Sociali, del Consumo e dell’Agenda 2030.