Taxi, dramma in Italia: ciò che accade con il POS è grottesco

I taxi sono fondamentali e utilizzati da molti, soprattutto per spostarsi nelle grandi città. I lavoratori del settore stanno però vivendo una situazione davvero poco piacevole.

E’ capitato certamente a tutti, e con ogni probabilità più di una volta di approdare in una città diversa dalla propria e di non avere una vettura con cui spostarsi. Questo accade, ad esempio, quando si decide di andare in vacanza e di raggiungere la località in treno o in aereo, ma anche a chi viaggia per pochi giorni per motivi di lavoro. A quel punto diventa quasi inevitabile servirsi del taxi, ben sapendo che i taxisti sanno bene come districarsi tra le varie strade.

In genere, se non ci sono motivi di estrema necessità, questo mezzo viene scelto soprattutto per distanze piuttosto brevi per cercare di limitare i costi da sostenere. Può bastare anche semplicemente ritrovarsi imbottigliato nel traffico all’ora di punta per vedere il costo schizzare verso l’alto.

Attenzione massima se si prende poco il taxi

Usufruire del servizio taxi in tante occasioni è provvidenziale, ma il rischio di andare incontro a una fregatura se non si è particolarmente pratici può essere dietro l’angolo. E’ bene quindi sapere come sia meglio comportarsi per evitare di avere brutte sorprese.

Non tutti lo sanno, infatti, ma nella maggior parte dei casi le tariffe variano da Comune a Comune. Questo significa, come è facile immaginare, che nelle grandi città i costi diventano superiori rispetto alle località più piccole.

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Non sempre il servizio taxi è trasparente – Foto | ANSA – Allaguida.it

Il tassametro in genere non parte da zero, ma da una cifra prefissata compresa tra 2 e 3 euro, anch’essa stabilita a livello comunale. Il via potrebbe essere dato anche nel momento si effettua la richiesta via app o via telefono, che parte nel momento in cui il taxista accetta la chiamata, oltre a un eventuale sovrapprezzo radiotaxi, che può variare a seconda della zona.

Una situazione insostenibile

Come accade per tutti i commercianti, anche i conducenti di taxi hanno l’obbligo di accettare carte di credito e bancomat. Nonostante questo, riuscire a pagare una corsa con il POS non è sempre così semplice, pur essendo necessario quando non si hanno i contanti necessari con sé.

Anzi, ci sono alcuni addetti ai lavori che si stanno rifiutando di essere disponibili con i clienti, come emerge da diverse segnalazioni fatte periodicamente dagli utenti che manifestano la loro insofferenza.

Addirittura, c’è chi addirittura si sta rendendo conto che essere troppo trasparente si è rivelato un deterrente. E’ quanto successo a un taxista di Bologna, che ha raccontato di avere ricevuto minacce da parte di colleghi solo perché si è detto favorevole a non accettare solo le banconote come forma di pagamento. Non è difficile capire perché molti si dimostrino contrari: i contanti possono essere intascati nell’immediato e a volte nemmeno inseriti nella dichiarazione dei redditi, arrivando così a pagare meno tasse.

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