La Scuderia Ferrari ha dato tre anni di tempo a Frederic Vasseur per imporsi e portare a casa riconoscimenti iridati. La pazienza pare sia finita e i vertici starebbero cercando un nuovo team principal.
Per Frederic Vasseur il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno al muretto della Ferrari. Le ragioni sono sotto gli occhi di tutti e basta guardare i numeri. La Ferrari, dopo 10 tappe, non ha ancora vinto un Gran Premio. La McLaren si è confermata di un altro pianeta e le scelte del tecnico francese si sono rivelate essere tutte errate. Ha chiesto a gran voce un campione del mondo, ma a conti fatti Hamilton sta ottenendo risultati peggiori di Sainz, diventando uno dei piloti più pagati della storia della F1. Inoltre, Vasseur avrebbe potuto convincere la dirigenza sull’utilità di portare a Maranello un progettista vincente come Adrian Newey, ma ha ritenuto più importante investire su un pilota 40enne con scarse motivazione.
Lewis Hamilton ha lasciato la Mercedes per provare il brivido di una nuova esperienza. E’ come dire addio alla donna che hai amato e sposato per una fiamma estiva. L’entusiasmo è già finito dopo pochi mesi e ci sono stati pochi sprazzi di gioia. Il trionfo nella garetta del sabato in Cina e il terzo posto nella SR di Miami rappresentano due magre consolazioni per chi ha vinto 105 GP in carriera.
Ferrari tentata da Horner
In una intervista al De Telergaaf, il team principal della Red Bull Racing ha raccontato un aneddoto circa la Ferrari: “Sono onorato che altri team mi abbiano cercato. In passato anche la Ferrari mi ha contattato. Tuttavia, il mio cuore è con la Red Bull”. Horner ha confermato i contatti avuti con la Casa modenese. Secondo alcune ricostruzioni risalirebbero all’ultimo periodo di Binotto, ovvero il 2022. Altri ritengono che il terreno sia stato tastato nelle ultime settimane.
Quel che è certo è il management non è soddisfatto dell’operato di Vasseur. Si parla anche del possibile arrivo di Antonello Coletta, capitano della squadra del Cavallino che sta dominando nel WEC. Horner si è tirato fuori, giurando amore eterno alla Red Bull Racing: “Ho assunto moltissimi collaboratori e ho convinto personalmente molte persone a unirsi alla nostra squadra. Ho dedicato una gran parte della mia vita a questa squadra fin dalle sue origini. Quando sono arrivato, la Red Bull aveva 380 dipendenti, oggi sono circa duemila, tra tutti i reparti. Raccogliamo circa un 250 milioni di euro all’anno da sponsor e marketing, un business enorme. I risultati sono evidenti: abbiamo vinto 124 delle 402 gare disputate e conquistato 14 titoli mondiali”.
