Sono tempi durissimi per Tesla, ed ora è arrivata una notizia che non lascia tranquillo Elon Musk. Una famosa azienda ha deciso di agire contro il marchio texano produttore di auto elettriche.
Per il mercato dell’auto elettrica sono tempi duri, durissimi, e nonostante un piccolo incremento di vendite in Europa nei primi mesi dell’anno, c’è ancora molto da fare. I cinesi sono gli unici ad aver costruito un vero e proprio business su questo fronte, con la Tesla che è invece in caduta libera, per svariati motivi. La concorrenza è aumentata a dismisura, soprattutto dalla Cina, e poi c’è il tema delle scelte politiche prese da Elon Musk.
Il sostegno a Donald Trump nel periodo della campagna elettorale non è stato ben preso dai clienti e dai proprietari, che hanno dato il via ad un vero e proprio boicottaggio ai danni della Tesla. Nelle prossime righe, vi parleremo di un caso clamoroso che riguarda la casa texana, che è vittima, ancora una volta, di un clamoroso danno di immagine. Il crollo delle vendite è solo la punta dell’iceberg di una situazione che è ormai degenerata.
Tesla, Tscherning decide di restituire i veicoli
La crisi della Tesla è senza fine, ed ora c’è un nuovo, preoccupante capitolo. L’impresa danese Tscherning ha deciso di restituire tutta la flotta di veicoli della compagnia di Elon Musk, comunicando ufficialmente la notizia. Secondo quanto emerso, la decisione non è stata presa per via della scarsa qualità delle auto elettriche, ma all’impossibilità di associare il marchio aziendale a quelli che sono gli ideali politici del CEO e fondatore, nonché magnate nativo di Pretoria.
Ciò vuol dire che l’immagine di Musk è ormai pesantemente danneggiata, e in un mondo come quello di oggi, in cui l’apparenza è più importante di tutti, non si può più essere liberi di esprimere le proprie idee, qualunque esse siano, che si è subito sottoposti alla gogna mediatica e pubblica. La Tesla vive un periodo molto complesso, con vendite in caduta libera da mesi, e per Musk non sarà facile guidare un rilancio. L’impressione è che l’idea che la gente si è fatta dell’amministratore delegato sia più impattante rispetto all’effettiva bontà dei modelli che la sua azienda vende.
