Truffe auto, nuovi guai per gli automobilisti: non solo benzina, ecco come vi fregano adesso

Oltre alle truffe sulla benzina, adesso ce n’è una che ha tratto in inganno proprio tutti. Individuarla non è affatto semplice

Sono diversi gli automobilisti che in tutta l’Italia hanno denunciato diverse situazioni molto particolari. Una fra tutte, riguarda il fatto che alcune autovetture venivano rifornite con dei carburanti artefatti e che possedevano una miscela fatta per poter far risparmiare il distributore. Più precisamente, questa era composta da benzina, diesel e acqua: il motore risentiva gravemente di questa composizione.

Nuova truffa
La nuova truffa per gli automobilisti (Ansa) – Allaguida.it

In particolare, alcune vetture non riuscivano a partire, mentre altre facevano un rumore molto strano al momento in cui il conducente andava a cambiare marcia. Proprio per questo motivo, le autorità sono in attesa di ulteriori denunce da parte dei cittadini per effettuare delle analisi mirate. Ma c’è un’altra truffa che sta facendo tremare gli automobilisti italiani e questa è molto più complicata da rintracciare.

Entrando nei dettagli della questione, il monito da parte degli agenti della stradale è quello di recarsi al commissariato più vicino nel caso in cui si trovi una multa sul parabrezza. In effetti, sembra che alcuni truffatori siano riusciti a fare un lavoro certosino sui tagliandi che vengono rilasciati sull’auto, facendo credere che siano stati posizionati lì da parte di qualche agente.

Come agiscono i criminali

Ormai, è un po’ di tempo che i vari commissariati italiani stanno ricevendo delle segnalazioni in merito a delle multe del tutto false. All’interno del tagliando ci sono, per filo e per segno, tutti i dati che sono trascritti anche in quelle vere, senza il minimo errore. Solamente un controllo da parte degli agenti può sancire la veridicità di tali multe, quindi gli automobilisti sono pregati di segnalare qualsiasi multa trovino sotto ai tergicristalli.

Multa tergicristalli
Multe trovate sull’auto (Ansa) – Allaguida.it

Fondamentalmente, le automobili che ricevono il suddetto tagliando si trovano realmente in zone con divieto di sosta, non sembra siano arrivate segnalazioni da parte di chi ha parcheggiato bene l’auto. La risposta da parte delle forze dell’ordine è stata quella di dispiegare diversi agenti in borghese in giro per la città, così da poter rintracciare i delinquenti.

Le multe si rifanno all’articolo 158 del Codice della strada, ossia quello relativo alla sosta sui marciapiedi, davanti ai passi carrabili, in curva o nelle zone riservate solamente ai mezzi pubblici. Il prezzo da pagare per aver violato la legge è quello di 29,90 euro, ma se non si riuscisse a pagare entro 5 giorni, allora diventerebbero 41 euro.

L’iban inserito sul tagliando, ovviamente, non è quello reale, ma indirizza il denaro verso dei conti correnti privati. Proprio tramite questi iban, gli agenti stanno cercando di risalire all’intestatario del conto. Ma difficilmente anche questa scoperta individuerà i veri responsabili, che si celano dietro l’utilizzo di “teste di legno” facilmente sacrificabili.

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