L’Italia continua a pagare dazio in questo delicato momento per il mercato dell’auto, e c’è un’altra azienda che non ha un futuro proprio roseo di fronte a sé. Scopriamo i dettagli della vicenda.
Le aziende italiane hanno sempre rappresentato l’eccellenza assoluta in chiave automotive, ma al giorno d’oggi lo sport preferito dai grandi colossi è diventato quello di venderle al miglior offerente. Questo sembra essere il caso di Italdesign, il capolavoro fondato dal grande Giorgetto Giugiaro, il cui futuro è a serio rischio. A Moncalieri, alle porte di Torino, le proteste dei lavoratori si fanno sentire, chiedendo maggiori certezze sul dà farsi.

Ricordiamo che Italdesign è da anni sotto il controllo del gruppo Volkswagen, un vero e proprio gigante del settore che sta affrontando un periodo di fortissima crisi. Secondo gli ultimi aggiornamenti, riportati dal sito web “Torinocronaca.it“, circa 300 lavoratori si sono recati in protesta davanti ai cancelli della fabbrica, ed a quanto pare, quanto accaduto, ha smosso una situazione divenuta molto incerta. Scopriamo cosa è accaduto nelle ultime ore.
Italdesign, rinviata la decisione sulla vendita agli indiani
Le proteste dei lavoratori hanno portato il gruppo Volkswagen a rinviare la decisione sulla vendita di Italdesign agli indiani di UST Global. Quest’ultima è ufficialmente una multinazionale americana, che però agisce sotto pesanti capitali indiani. I lavoratori, tuttavia, hanno deciso di far sentire la loro voce, rivendicando i loro diritti alla ricerca di un futuro più stabile. Gianni Mannori, della Fiom di Torino che ha organizzato il presidio di Moncalieri, ha ufficializzato il rinvio della decisione del gruppo Volkswagen, a seguito delle forti proteste delle ultime ore.

Al momento, la vendita è ancora in ballo, ma la scelta della Volkswagen è stata rimandata, in attesa che anche i vertici della Volkswagen diano un aggiornamento sulle loro prossime mosse. Secondo il racconto di Mannari, la giornata è stata molto positiva, con una presenza di almeno 300 persone, forse 400, presso il presidio esterno nella sede di Moncalieri. L’obiettivo è quello di chiarire la posizione dei lavoratori, che vogliono scoprire cosa c’è in gioco in questo importante periodo storico per l’automotive.





