Uno dei top brand americani è in bancarotta: auto svendute a pochissimo prezzo

Sono tanti i marchi che, vedendo il successo di Tesla, hanno provato ad avventurarsi nel car market alla spina non riuscendo a trovare la giusta collocazione e facendo rapidamente una brutta fine.

Mercato globale dell’automobile congelato dall’innovazione. Lo scenario europeo è l’immagine di come un prodotto indotto può scontrarsi con la realtà delle cose. Ciò che può sembrare un buon affare seguendo la logica normativa a volte può trasformarsi in un grande flop commerciale.

Uno dei top brand americani finisce in bancarotta: auto svendute a pochissimo prezzo
Bancarotta per il marchio auto – Allaguida.it

La spinta green, ben accolta da molti attivisti sensibili al problema del riscaldamento globale, ha trovato problemi ed ostacoli. Tutti coloro i quali hanno scelto un auto a pile si devono preoccupare e molto se il marchio in questione è Fisker. Se Tesla arranca, il top brand Fisker è in bancarotta e i proprietari hanno un bel problema in garage.

Il fallimento della Fisker

Nel Vecchio Continente la risposta all’elettrico è stata tiepida e se in Cina marchi come BYD riescono a produrre e commercializzare successi per ragioni infrastrutturali che consentono un approccio ecosostenibile nell’acquisto e nell’uso delle automobili, in Paesi come l’Italia l’ecosostenibilità è ad appannaggio di pochi, benestanti, possessori di condizioni favorevoli per acquistare un auto elettrica.

Il mercato americano è molto variegato e se alcuni paesi come la California hanno risposto bene, altri sono radicati ideologicamente a motori a benzina V8. Fisker è nata con l’auspicio di un mondo green, ma da subito le auto prodotte hanno riscontrato problemi. L’azienda ha chiuso i battenti nel 2013, finendo nelle mani dell’azienda cinese Wanxiang.

Con il nome Karma Revero, nel 2017, l’auto elettrica è tornata in produzione, scommettendo su due motori elettrici A123 con celle al litio al nanofosfato da 20 chilowattora posti nella sezione posteriore e di un generatore a benzina dalla cilindrata di 2.0 litri, sovralimentato da 260 CV. Lo 0 a 100 km/h avveniva in 7,9 secondi, mentre la velocità massima sfiorava i 200 km/h. Sulla base di queste premesse è stata commercializzata l’Ocean, auto teoricamente punta, ma l’azienda americana ha dichiarato bancarotta e molte auto sono rimaste invendute, altre abbandonate e altre ancora all’asta. Risultato un disastro per i creditori ed i proprietari che si sono trovati ad acquistare veicoli oggi fuori mercato.

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