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Verstappen, rivelato il segreto della sua Red Bull: le differenze con la seconda

Max Verstappen ha vinto quattro titoli mondiali in F1, ma al suo fianco le seconde guide hanno tutti i fatto una immensa fatica.

Cosa c’è dietro la disuguaglianza tra i piloti del drink team? Max Verstappen farà anche la differenza, ma c’è un netto gap rispetto ai risultati ottenuti da tutte le seconde guide, compreso Perez. Lawson prima e Tsunoda poi non sono riusciti a non far rimpiangere il messicano nel 2025. Checo era in grado di ottenere buoni risultati almeno nella prima parte di campionato, andando fortissimo sui tracciati cittadini.

L’ammissione di Albon su Verstappen (Ansa) Allaguida.it

Prima dell’esperto pilota di Guadalajara, la Red Bull Racing aveva sperimentato due prodotti dell’Academy. Gasly aveva deluso le aspettative di Horner e Marko, mentre Albon era resistito di più, alternando anche buone performance a gare anonime. Il quattro volte iridato ha ottenuto 119 podi e 66 vittorie al volante della Red Bull Racing. Numeri fenomenali, ma lo stesso non si può dire delle seconde guide che non sono mai riuscite a fare la differenza ad altissimi livelli.

Il thailandese ha corso per un anno e mezzo in RB, dopo la promozione dalla Toro Rosso nel 2019. Arrivò in due occasioni al terzo posto, chiudendo il campionato 2020 al settimo posto con 105 punti. Tramite il podcast ‘P1’, Alex Albon ha raccontato del suo periodo in Red Bull insieme a Max Verstappen. Non si è mai espresso al livello del figlio d’arte di Jos, ma ha capito i motivi.

L’ammissione di Albon su Verstappen

L’attuale pilota della Williams ha spiegato: “Cercavo di capire dove potesse guadagnare nel tempo sul giro. Come riuscisse a essere così costante con una macchina che io sentivo fosse molto esigente. Ho capito la sua velocità pura e ho imparato perché la vettura che guida è così veloce. La direzione che intraprende nel set-up genera quel tempo sul giro”.

Albon ha confessato su Verstappen (Ansa) Allaguida.it

In sostanza il pilota thailandese ha capito che il team negli sviluppi era tutto dalla parte dell’olandese. La monoposto anglo-austriaca era ed è costruita a immagine di Verstappen. Quando Albon è arrivato in Williams si è ritrovato tra le mani una vettura molto più stabile. Nonostante il maggior controllo e il feeling non è riuscito ad arrivare sul podio. “Perdi tempo in alcune curve per la troppa stabilità. Penso di aver imparato molto in quel processo”, ha analizzato Albon. Una cosa è certa: lo stile di guida di Max non è replicabile dalle seconde guide della Red Bull Racing. Ecco perché Lawson e Tsunoda non sono riusciti a entrare con regolarità in top 10.

Davide Russo

Laureato in Giurisprudenza, appassionato delle leggi dei motori. Davide ha iniziato a collaborare con diversi web magazine italiani, spaziando dal Motorsport all’Automotive, con un occhio alle innovazioni e l’altro alle curiosità storiche. Ha un pensiero che è diventato uno stile di vita: “I believe that everyone has a calling, motorsport is my true passion!”.

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