Alfa Romeo 75 compie 30 anni: l’ultima berlina sportiva di Arese a trazione posteriore [FOTO]

Alfa Romeo 75 compie 30 anni: l'ultima berlina sportiva di Arese a trazione posteriore [FOTO]

Alfa Romeo 75 compie 30 anni: l’ultima berlina sportiva di Arese a trazione posteriore [FOTO]

L’11 maggio l’Alfa Romeo 75 ha compiuto 30 anni. Oggi ci dedichiamo a parlare di un’auto che ha veramente segnato un’epoca: l’Alfa Romeo 75, l’ultima berlina sportiva a trazione posteriore prodotta dalla casa di Arese. L’Alfa 75 nasce in un contesto abbastanza difficile per il Biscione: da un lato c’era la necessità di sostituire la Giulietta del 1977 che oramai cominciava ad accusare il peso degli anni, ma dall’altro c’era il problema della scarsa liquidità dell’azienda. Per ridurre al minimo i costi, infatti, in Alfa Romeo progettarono la 75 mantenendo l’intera ossatura meccanica ed anche alcuni lamierati della carrozzeria della Giulietta. Nonostante i vincoli progettuali, il centro stile Alfa Romeo guidato da Ermanno Cressoni creò una vettura dall’aspetto moderno e che riscosse un ottimo successo da parte del pubblico. Anche se le premesse non sono delle più rosee, l’Alfa 75 fu un’auto dalle caratteristiche veramente interessanti che fu molto apprezzata dal pubblico: basti pensare che tra il 1985 ed il 1993 ne furono prodotte ben 375.257. Andiamola a scoprire nei suoi dettagli.

Per seguire il LIVE in diretta web della presentazione della nuova Alfa Romeo Giulia 2015, BASTA CLICCARE QUI!

Estetica ed interni

Alfa Romeo 75 Turbo America seconda serie

Linee tese e forme squadrate sono le caratteristiche principali dello stile esterno dell’Alfa Romeo 75. Per le esigenze di contenimento dei costi, la cellula dell’abitacolo e le porte erano le stesse dell’Alfa Giulietta del 1977, ma nonostante questo i designer di Arese riuscirono a creare un profilo a cuneo che rese ben presto inconfondibile la 75. La fiancata si caratterizzava per un frontale molto basso ed una coda piuttosto alta. A sottolineare questa forma a cuneo c’era anche il profilo nero che correva tutto lungo la fiancata e che era nato anche con l’intento di nascondere il fatto che le porte fossero le stesse della Giulietta. Dai bozzetti ufficiali si vede che sia il frontale che il posteriore sono stati disegnati seguendo una geometria molto semplice: tutte le linee degli elementi principali dovevano convergere ad uno stesso punto di fuga posto all’altezza del tetto della vettura. In questo modo i gruppi ottici hanno una forma a parallelogramma, così come la mascherina anteriore. Le dimensioni dell’Alfa Romeo 75 prevedevano una lunghezza di 4.331 mm, una larghezza di di 1.631 mm, un’altezza di 1.349 mm ed un passo di 2.510 mm.

Gli interni dell’Alfa 75 forse rivelano maggiormente gli scarsi fondi dedicati al progetto di sviluppo della berlina. Nonostante l’aspetto possa apparire più datato di quello di alcune concorrenti tedesche, i progettisti non rinunciarono a rendere unico l’abitacolo della 75 con l’adozione di elementi originali. Ad esempio possiamo citare la leva del freno a mano sostituita da un maniglione, oppure alcuni comandi posti sulla plafoniera anteriore (come ad esempio gli alzacristalli elettrici anteriori). La plancia ha una forma semplice e razionale, mentre la console centrale è leggermente rivolta verso il guidatore.

L’esordio

L’ultima berlina sportiva a trazione posteriore della casa italiana è stata presentata alla stampa l’11 maggio del 1985 con l’intento di festeggiare il 75° compleanno dell’azienda (da qui deriva il nome della vettura). Inizialmente il modello doveva proprio chiamarsi Alfa Romeo “Alfa 75”, ma ben presto la denominazione divenne semplicemente 75. Anche se la volontà era quella di ridurre al minimo i costi di progettazione, si decise di curare notevolmente l’aspetto dei test e collaudi su strada, in modo da offrire al pubblico un prodotto di qualità ed affidabile. I primi muletti erano nascosti sotto alla carrozzeria di normali Alfetta o Giulietta, ma a partire dal 1984 cominciarono a girare su strada i primi prototipi con lo stile semi definitivo nascosto da camuffature. La commercializzazione iniziò poco dopo la presentazione ufficiale di maggio 1985.

Alfa Romeo Milano

Alfa Romeo Milano

Nel maggio del 1986 debutta in America la 75, che però viene venduta con la denominazione Alfa Romeo Milano. Disponibile in tre allestimenti (Quadrifoglio Argento, Quadrifoglio Oro e Quadrifoglio Platino) era disponibile con un motore 2.5 litri V6 catalizzato da 154 cavalli di potenza a 5.500 giri e 205 Nm di coppia a 3.200 giri, che facevano toccare i 209 km/h di velocità massima alla Milano e la facevano accelerare da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi. Esteticamente la si poteva riconoscere per i paraurti specifici, che erano stati progettati per assorbire i piccoli urti secondo le normative americane (erano dotati di piccoli soffietti neri ai lati), per le luci di ingombro laterali e per i differenti gruppi ottici anteriori (le frecce vengono spostate sul paraurti). La dotazione è particolarmente ricca per assecondare le esigenze dei clienti americani: tutte le versioni hanno di serie il servosterzo, mentre la più ricca Quadrifoglio Platino ha anche l’ABS ed il climatizzatore. Nel 1988 debutta sul mercato una nuova versione, l’Alfa Romeo Milano 3.0 Verde, dotata di un V6 da 183 cavalli a 5.800 giri e 245 Nm a 3.000 rpm, che la facevano accelerare da 0 a 100 in 7,5 secondi e le facevano toccare i 219 orari.

Alfa Romeo 75 America

Alfa Romeo 75 Turbo America nera

Per celebrare il lancio sul mercato dell’Alfa Milano, si decise di introdurre sul mercato europeo l’inedita versione Alfa Romeo 75 America. Questo allestimento si ispirava all’estetica della versione d’Oltreoceano: prevedeva paraurti con soffietti laterali, passaruota allargati, scarico a destra (prima era in posizione centrale, ma per esigenze progettuali era stato spostato sulla destra sulle versioni americane), spoiler posteriore, cerchi in lega da 14 pollici, targhetta “America” sulla mascherina anteriore, un nuovo volante a tre razze e sedili sportivi in velluto. Questo allestimento era abbinato alle sole motorizzazioni 1.8 Turbo 155 CV e 3.0 V6 185 CV.

Alfa Romeo 75 seconda serie

Alfa Romeo 75 Quadrifoglio Verde

Sul finire del 1988 l’Alfa 75 subisce un leggero restyling di metà carriera, che ne modifica leggermente l’estetica e gli interni. Il nuovo frontale si caratterizza per una nuova mascherina che abbandona la vecchia colorazione antracite per essere ora in tinta con la carrozzeria e cambia anche il disegno che passa dai precedenti listelli orizzontali a due prese d’aria trapezoidali con trama a nido d’ape. I fari posteriori hanno adesso le frecce e la barra superiore di colore bianco e non più arancione. Cambiano anche le scritte posteriori identificative del modello. All’interno vengono modificati i rivestimenti dei sedili e la strumentazione che diventa bianca per tutte le versioni (prima era arancione sulle Twin Spark e sulle America).

Scheda tecnica e motori

Come abbiamo già detto, il pianale dell’Alfa Romeo 75 era quello della Giulietta. Infatti l’impostazione non presentava niente di particolarmente rivoluzionario: motore all’anteriore, cambio con differenziale e trazione al posteriore secondo lo schema transaxle. Grazie a questa distribuzione degli organi meccanici, il peso era distribuito in modo più equo tra i due assi rispetto alle altre vetture a motore anteriore e trazione posteriore, a tutto vantaggio della guidabilità. Raffinato anche il comparto sospensivo, che poteva contare su quadrilateri all’anteriore e sul ponte De Dion al posteriore.

Al momento del lancio contava quattro motori a benzina ed uno turbodiesel. Partiamo col parlare del meno prestazionale, ossia quello a gasolio: si tratta di un 2.0 litri turbodiesel realizzato dalla VM Motori capace di sviluppare 95 CV a 4.300 giri e 192 Nm di coppia a 2.300 giri. Grazie alla sua potenza specifica di 50 CV/litro si tratta di uno dei più prestazionali motori diesel disponibili all’epoca sul mercato italiano: la casa dichiarava una velocità massima di 175 km/h ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 12,4 secondi.

C’era poi il motore 1.6 dotato di due carburatori doppio corpo Dell’Orto in grado di sviluppare 110 cavalli a 5.800 rpm ed una coppia di 146 Nm a 4.000 giri al minuto. Le prestazioni dell’Alfa Romeo 75 1.6 carburatori prevedono una velocità massima di 180 km/h ed uno 0-100 km/h in 10,6 secondi. Salendo di livello c’era il 1.8 carburatori da 120 cavalli a 5.300 giri/min e 167 Nm a 4.000 rpm, che stando ai dati dichiarati dalla casa vantava una velocità massima di 190 km/h ed un’accelerazione 0-100 in 9,5 secondi. Sempre a carburatori doppio corpo anche il 2.0 litri quattro cilindri sempre a carburatori da 128 cavalli a 5.400 giri e 179 Nm di coppia a 4.000 giri, che faceva toccare alla 75 una velocità massima di 195 km/h e la faceva accelerare da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi.

Il top di gamma al momento del lancio era rappresentato dall’Alfa Romeo 75 2.5 V6 Quadrifoglio Verde, che montava un sei cilindri da 156 cavalli a 5.600 rpm e da 210 Nm di coppia a 4.000 giri. La velocità massima era di 205 km/h, con uno 0-100 in 8,2 secondi.

Motori anche turbo

Alfa Romeo 75 Turbo America motore

Ben presto, nel marzo del 1986, arriverà un’inedita versione sovralimentata, dotata di un compatto 1.8 litri turbo quattro cilindri che, grazie ai suoi 155 cavalli a 5.800 giri e 225 Nm di coppia a 2.600 giri, vantava prestazioni paragonabili a quelle del più grosso 2.5 V6 (velocità massima sempre di 205 km/h).

Al Salone di Ginevra del 1987 debutta l’Alfa Romeo 75 Twin Spark 2.0, dotata di un moderno due litri quattro cilindri bialbero con iniezione elettronica con due candele per cilindro (da qui il nome Twin Spark). Questo motore prevedeva un allestimento specifico con spoiler posteriore, cerchi in lega da 14 pollici, minigonne e finiture specifiche all’interno. Dotato di una potenza di 148 cavalli a 5.800 rpm e di 186 Nm a 4.700 giri, questo motore faceva accelerare l’auto da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi e le faceva raggiungere la velocità di 205 km/h.

Il primo Twin Spark

Alfa Romeo 75 Twin Spark motore

Contestualmente alla Twin Spark venne lanciata sul mercato anche la più potente di tutte le versioni, l’Alfa Romeo 75 3.0 V6. Questo sei cilindri era derivato dal 2.5 litri V6 della Quadrifoglio Verde e vantava una potenza massima di 185 cavalli a 5.800 giri al minuto ed una coppia motrice di 250 Nm a 4.000 giri. Le prestazioni dell’Alfa Romeo 75 3.0 V6 prevedevano uno 0-100 in 7,3 secondi ed una velocità massima di 220 km/h.

Con l’arrivo del restyling nel 1988 debuttano delle nuove motorizzazioni. I vecchi 1.6 e 1.8 a carburatori vengono rimpiazzati da dei più moderni 1.6 IE ed 1.8 IE ad iniezione elettronica, che vantavano, rispettivamente, una potenza di 105 cavalli a 6.000 rpm e 120 cavalli a 5.500 rpm ed una coppia di 136 Nm a 4.000 giri e 157 Nm a 4.000 giri al minuto. Le prestazioni? Velocità massima di 180 e 190 km/h, con uno 0-100 in 11,3 e 10,4 secondi. Arriva anche un nuovo motore turbodiesel da 2.4 litri quattro cilindri realizzato ancora una volta dalla VM Motori. Dotato di 112 cavalli a 4.200 giri e 235 Nm di coppia a 2.400 giri permetteva all’Alfa 75 TD di raggiungere i 185 km/h di velocità massima, accelerando da 0 a 100 in 11,7 secondi.

Alfa Romeo 75 3.0 V6 motore

Nel 1990 i motori 1.8 Turbo e 3.0 V6 subiscono delle migliorie e le potenze arrivano rispettivamente a quota 165 cavalli e 189 cavalli. Il V6 era dotato di catalizzatore che limitava in parte le prestazioni: nonostante la maggiore potenza l’accelerazione da 0 a 100 km/h era più lenta di 2 decimi di secondo rispetto alla precedente versione (7,5 secondi). La velocità massima era di 222 km/h.

Le versioni da competizione

Alfa Romeo 75 turismo

Le corse sono sempre state nel dna Alfa Romeo e quindi anche la 75 non fa eccezione in questo senso. Nel 1990 vengono sviluppate dal reparto corse tre versioni da gara dell’Alfa 75 1.8 Turbo: una Gruppo N, una Gruppo A3 ed una Gruppo A1. La prima, la versione Gruppo N, vantava una maggiore pressione del turbo che garantiva una potenza massima di 204 CV a 6000 giri al minuto, mentre il peso passava dai 1.240 kg della versione standard a 1.060 kg grazie all’eliminazione di buona parte degli elementi interni. La Gruppo A3 prevede modifiche più sostanziali al motore, che presenta novità nell’alesaggio x corsa, nel rapporto di compressione, nel sistema di iniezione, nella pressione della turbina e nella posizione dell’intercooler. Tutto questo consente una potenza di 280 cavalli a 6.000 rpm, trasferiti alle ruote tramite un nuovo cambio. Veniamo, infine, alla Gruppo A1 ossia la più prestazionale di tutte. Questa era l’Alfa Romeo 75 da competizione che correva in classe International Motor Sports Association (IMSA). Tra le modifiche possiamo segnalare un telaio più rigido, una pressione della turbina ancora più elevata ed un peso ulteriormente ridotto a 976 kg. La potenza era di ben 400 CV a 6000 giri/min, con prestazioni elevatissime: velocità massima di 300 km/h ed accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 4,87 secondi.

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione

Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione frontale

Per celebrare i successi delle versioni da gara della 75 ad Arese pensarono ad una versione speciale in tiratura limitata, che consentiva anche di partecipare al campionato turismo come vettura di serie. Realizzata in 500 esemplari, l’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione si distingueva per un’estetica estrema e specifica: paraurti più aggressivi all’anteriore ed al posteriore, passaruota allargati, ampie minigonne laterali, cerchi in lega da 14 pollici di colore rosso e decorazioni sulla fiancate riportanti la scritta “75 Evoluzione”. All’interno non c’erano grosse differenze rispetto alla 75 Turbo del 1986, se non il volante a tre razze dal nuovo design derivato dalle versioni America. Il motore era il solito 1.8 litri sovralimentato da 155 cavalli, che però vantava una curva di coppia e di potenza specifiche: chi l’ha provata dice che le prestazioni fossero superiori a quelle della normale 75 Turbo. Il tutto era corredato da un assetto specifico più rigido e ribassato e freni potenziati.

Gli allestimenti speciali

Alfa 75 Indy

Ci furono anche delle versioni speciali della 75. Una di queste è l’Alfa Romeo 75 Indy (che in alcuni mercati si chiamava Alfa Romeo 75 Le Mans), caratterizzata da un’estetica specifica derivata da quella della Twin Spark. Di serie c’erano: cerchi in lega specifici, specchietti retrovisori in tinta, spoiler posteriore, passaruota allargati e minigonne. All’interno, invece, si possono trovare dei rivestimenti personalizzati. Arriva sul mercato nel maggio del 1991 ed era disponibile solo in abbinamento al motore 1.8 IE. Solamente tre i colori per la carrozzeria: rosso, argento e nero.

Alfa 75 ASN

Due mesi più tardi arrivano le Alfa Romeo 75 A.S.N. (Allestimento Speciale Numerato), che in alcuni mercati si chiamavano Limited Edition. Questo allestimento in tiratura limitata era disponibile solo sulle 2.0 Twin Spark (2.000 esemplari) e sulle 1.8 Turbo (1.000 esemplari). Esteticamente la si poteva riconoscere per i cerchi in lega da 14″ dal design simile a quello della coupè Alfa Romeo SZ e per gli specchietti retrovisori in tinta con la carrozzeria. Gli interni, invece, sono allestiti con dei bei sedili sportivi Recaro, mentre volante e pomello del cambio sono in pelle. Sulla console centrale spicca la targhetta che riporta la numerazione progressiva degli esemplari.

Parole di CA

© 2005-2023 Deva Connection s.r.l - Tutti i diritti riservati.

Allaguida, testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma n° 63 del 4 maggio 2022