
Dopo avervi parlato delle più belle auto sportive italiane anni 60, anni 70 e anni 80 andiamo ora a dedicare un pò di spazio a quelle vetture, italiane e non, che secondo noi hanno segnato maggiormente il decennio compreso tra il 1950 ed il 1959. Quando si parla di quel periodo la prima auto che viene in mente alla maggior parte di voi molto probabilmente è il Volkswagen Maggiolino che con la sua simpatia ha profondamente segnato il mondo dell’auto assieme anche al Volkswagen Transporter T1, chiamato affettuosamente “Bulli” dagli appassionati.
Altre auto che vengono in mente potrebbero essere la Cadillac Eldorado, lussuosa auto a stelle e strisce, oppure la Mercedes 300SL detta anche “Ali di Gabbiano”.
- Cadillac Eldorado
- Lancia Aurelia B24 Spider
- Mercedes-Benz 300SL
- Volkswagen Maggiolino
- Volkswagen Transporter T1
Passando alle italiane vogliamo citare la Lancia Aurelia B24, spider disegnata da Pininfarina e considerata una tra le più belle auto del mondo.
Andiamo ora a scoprirle una ad una.
Cadillac Eldorado
Costruita dal 1953 al 2003, la Cadillac Eldorado venne realizzata in versione berlina, coupé e cabriolet. Modello più lussuoso del marchio Cadillac, nel corso degli anni ‘50 la sua linea innovativa creò un nuovo stile copiato da tutti i costruttori americani.

Tra i modelli più ricercati dai collezionisti, troviamo la versione realizzata in collaborazione con Elvis Presley: verniciata con 40 mani di tinta color oro e personalizzata nell’abitacolo con dischi d’oro e due chitarre in sostituzione delle alette parasole, la Cadillac Eldorado del 1965 appartenuta ad Elvis è stata venduta a 120.000 dollari.
La parte più caratteristica di questa vettura forse sono le pinne posteriori che la rendono unica, ma non bisogna dimenticarsi delle dimensioni: nelle strade tipiche europee è impossibile non farsi notare vista la lunghezza e la larghezza che la rendono molto difficile da manovrare nel traffico e nelle strade non molto larghe.
Lancia Aurelia B24 Spider
Nella classifica top 5 delle auto anni 50 non poteva mancare per nessun motivo la Lancia Aurelia B24 Spider, prodotta dal Costruttore del Bel Paese dal gennaio del 1955 al 1958.

Questa scoperta disegnata dal Centro Stile Pininfarina è considerata una delle più belle automobili mai costruite al mondo.
“Quando vedi una Aurelia B24 non ti basta guardarla, avresti voglia di toccarla”, questa la dichiarazione di Franco Martinengo che è stato direttore appunto di Pininfarina per vent’anni, per la precisione dal 1952 al 1972.
Sotto il lungo cofano anteriore trovava posto un 2.5 litri sei cilindri a V da 118 cavalli (che scendevano a 110 cavalli per la versione destinata al mercato americano) che era accoppiato ad un cambio meccanico a 4 marce che scaricava la coppia sulle ruote posteriori. Le prestazioni per l’epoca non erano niente male, l’accelerazione da 0 a 100 avveniva in 14.3 secondi e si poteva raggiungere una velocità massima di 175 chilometri orari.
Mercedes-Benz 300SL
Altra auto anni 50 molto famosa è la Mercedes-Benz 300SL, conosciuta anche con il nome “Ali di Gabbiano“, è una sportiva di lusso prodotta dalla Casa di Stoccarda dal 1954 al 1957 nella variante coupé e dal 1957 al 1963 in quella roadster.

Identificata con la sigla W198, sotto il lungo cofano anteriore monta proprio l’M198, un motore sei cilindri in linea da 3 litri di cilindrata che eroga 225 cavalli di potenza a 5800 giri al minuto ed una coppia massima di 275 newtonmetro a 4600 giri.
Rimasta nel cuore di tanti appassionati per la sua linea affascinante, la 300SL sotto la bella carrozzeria nascondeva raffinate soluzioni tecniche che la rendevano molto efficace nella guida sportiva e nel mondo delle competizioni. Inoltre bisogna sottolineare che è stata la prima della lunga serie di autovetture sportive di lusso della Casa dalla Stella a tre punte contraddistinte dalla sigla SL che letteralmente sta per “Sport Leggera”.
Volkswagen Maggiolino
Una delle auto che certamente ha segnato la storia nel mondo dell’auto è la Volkswagen Maggiolino: codice di progetto Typ 1, è stata prodotta dal 1938 al 2003 ed è la vettura tedesca più conosciuta al mondo oltre ad essere il modello che ha fatto nascere il costruttore della VW con sede a Wolfsburg.

Conosciuta come Maggiolino in Italia, Käfer in Germania, Coccinelle in Francia, Escarabajo in Spagna, Beeltre e Bug in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, Fusca in Brasile e Vocho nel Messico, è l’auto più longeva al mondo ed ha venduto ben 21.259.464 esemplari: è la quarta vettura per numero di esemplari prodotti, dietro a Toyota Corolla, Ford F-150 e Volkswagen Golf.
Il Maggiolino deve la sua nascita ad Adolf Hitler che agli inizi degli anni 30 ha incaricato Ferdinand Porsche di realizzare una vettura capace di trasportare cinque persone oppure tre soldati ed un mitragliatore, che superasse i 100 chilometri orari, consumasse poco (non doveva richiedere più di 7 litri di carburante per 100 chilometri) e che avesse un prezzo accessibile. Per la precisione doveva costare 1.000 Reichsmark: lo stipendio medio di un operaio tedesco all’epoca era di circa 130 Reichsmark al mese. Insomma il desiderio del dittatore era di realizzare un’auto per tutti: da qui il nome Volkswagen che letteralmente significa “auto del popolo”.
Volkswagen Transporter T1
Il Volkswagen T1 derivò dal Maggiolino e dopo poco tempo venne soprannominato affettuosamente “Bulli”. Il soprannome deriva dalle iniziali delle parole tedesche Bus e Lieferwagen (letteralmente, furgone oppure autocarro per il trasporto e consegna di merci) che accoppiate tra loro ricordano l’aggettivo tedesco “bullig” che sta per vigoroso, pieno di energie.

Decisamente si sposa a pennello con il simpatico multispazio teutonico che è rimasto in vendita fino al 2013 in Messico.
Dotato di motore e trazione posteriore, il T1 era inizialmente impiegato negli stabilimenti VW per il trasporto delle merci. La sua commercializzazione è avvenuta grazie all’importatore olandese che ne fu subito attratto non appena lo vide e propose di realizzarne una versione da lavoro omologata per circolare su strada. L’arrivo sul mercato risale al 1950, il Bulli non ci mise molto a conquistare la simpatia del pubblico mondiale ed ottenne un successo quasi incredibile.
Parole di Marco Dal Prà