Best of Belron 2016, Lisbona. Il 18 e 19 Maggio 2016 è andato in scena alla MEO Arena di Lisbona, il Best of Belron 2016, la rassegna biennale in cui vengono premiati i migliori tecnici nella riparazione e sostituzione di cristalli al Mondo. Dopo l’edizione del 2014, svoltasi a Roma, nella Capitale portoghese 27 tecnici da 27 Paesi differenti si sono sfidati all’ordine di quattro prove suddivise in due giornate. I test a cui questi grandi campioni si sono dovuti sottoporre, sono stati in sequenza: riparazione del parabrezza, sostituzione del lunotto posteriore, sostituzione del laterale e poi il gran finale, la sostituzione del parabrezza. Ma in questa edizione 2016 si è aggiunta un’altra interessante prova, che contraddistingue il lavoro dei tecnici di Carglass, la ricalibratura degli ADAS (Advanced Driver Assistance System), sistemi ad altissimo contenuto tecnologico che permettono alla vettura di percepire l’ambiente circostante e di assistere l’automobilista nelle manovre di guida. Le telecamere al servizio degli ADAS sono installate nella maggior parte dei casi sul parabrezza, perciò la sostituzione del vetro anteriore richiede la loro ricalibratura corretta. Oltre allo spazio dovuto alle competizioni tra specialisti, nella splendida MEO Arena di Lisbona, abbiamo potuto assistere ad alcune conferenze inerenti al futuro e all’innovazione dell’automobile.
Gary Riebesehl è il vincitore di questa edizione
L’Italia è stata rappresentata a Lisbona da un tecnico del Centro di Assistenza Carglass di Legnano, Bruno Spataro, che nella finale nazionale di Milano aveva sbaragliato tutta la concorrenza. Bruno ha dimostrato grande professionalità, grande attenzione e cura dei dettagli, ma non sono bastate. A vincere la serie di sfide è stato il campione statunitense Gary Riebesehl, che succede all’olandese Robin Bogdanowicz, trionfatore a Roma. Questi due giorni di grande adrenalina, spettacolo e competizione, sono la dimostrazione di quanto Belron sia interessata allo sviluppo delle capacità tecniche dei propri specialisti, alla loro valorizzazione e sono un manifesto di professionalità indiscutibile.
Le conferenze del 18 Maggio
Gary Lubner, Ceo di Belron: “Io sono orgoglioso di essere qui sul palco, per questa magnifica competizione. I clienti conoscono Berlon per il Paese da cui provengono; ma noi siamo i leader mondiali nella riparazione dei cristalli, attivi 24 ore al giorno per undici milioni di clienti. Ci sono 27 tecnici, da 27 Paesi, sono qui per la fine di un viaggio di un anno. Noi vogliamo riconoscere questi tecnici, perché sono coloro che fanno la differenza nei confronti dei clienti e dei guidatori. Questi tecnici vogliono alzare gli standard dei servizi clienti. Io considero tutte le persone che vanno a lavoro degli eroi perché vogliono fare il massimo“.
Joao Vasconcelos, segretario del Ministero dell’industria del Portogallo: “Sono 25 anni che Carglass Portogallo lavora in questo Paese, e non smette mai di crescere. Oggi stiamo assistendo alla quarta rivoluzione industriale della storia, perché le tecnologie digitali sono entrate nelle catene produttive, nei modelli di business. Il commercio elettronico ha cambiato l’industria, anche per quanto riguarda le assicurazioni. Ci sono alcuni aspetti che verranno presi in considerazione, come: Connettività, Mobilità, Innovazione e aiuto comune“.
Kersten Heineke, project lead McKinsey’s Connected Car initiative: “L’industria dell’automotive è in continua crescita e in evoluzione, perché il Mondo sta cambiando. Ci sono nuove necessità, nuove funzioni; per questo motivo si sono sviluppate delle nuove parole chiave: Elettrificazione, guida autonoma e mobilità. La connettività fra automobili sarà all’ordine del giorno, le vetture saranno dotate di sensori che oltre a ricevere, provvederanno allo scambio di informazioni tra il nostro veicolo e gli altri. Essere connessi è importante per condividere e scambiare dati, per la sicurezza, per la guida e per viaggiare sicuri. Molto deve essere ancora fatto a livello di auto autonoma: bisogna lavorare sulla sicurezza, a tal punto di dare al conducente la possibilità di rilassarsi e riposarsi “al volante”. La sicurezza sarà garantita da un sistema cyber, questo deve essere rispettato, ma al tempo stesso le auto dovranno essere coperte anche dall’assicurazione, anche se cambieranno i premi BONUS/MALUS. Inoltre bisognerà lavorare anche sul rischi hacker, essendo tutte le auto connesse tra loro. Questo sarà uno stimolo a migliorare“.
James Fish, Chief innovations officier di Bosch: “La tecnologia: grazie a lei il Mondo è cambiato, lo sentiamo differente rispetto a quello che era anni fa. Bisogna arrivare ad avere maggiori informazioni e dati, creare delle auto connesse. BOSCH si sta impegnando per vivere in connettività. Bisogna insegnare alle vetture ad apprendere nuove informazioni, grazie a nuovi software. Bisognerà lavorare anche a livello di sicurezza, realizzando sensori che limitino al minimo il rischio di incidenti“.
DR. Bryan Reimer, MIT research Scientist: “L’auto automatica verrà accettata? questo è il grande interrogativo, come reagirà il fattore umano? Il guidatore deve essere in controllo del veicolo? Nell’aviazione abbiamo già visto delle soluzioni davvero innovative per quanto riguarda la guida autonoma, ma nell’auto non siamo ancora a quel punto. I computer prendono delle decisioni molto rapide, ma sono solo quelle previste, non reagiscono come l’essere umano. Quello che in futuro sarà importante sulla vita del guidatore nell’auto sarà ridurre il carico di stress e di lavoro, ci sarà quindi modo di rilassarsi e addormentarsi“.
La seconda giornata di conferenze sul futuro dell’automobile
Iwan Perry, head of insurance di TRL: “TRL è nato come parte del governo, ma negli ultimi anni è stato invece privatizzato. I suoi obiettivi sono ridurre la barriera della mobilità, inquinamento ecc. Lavoriamo anche per realizzare una legislazione che autorizzi la guida autonoma. TRL sta portando avanti un progetto a Greenwich per automatizzare le soluzioni di trasporto. Abbiamo movie K, un progetto top down per i motori, per creare un mondo in cui i sistemi autonomi possono essere convalidati. Cosa succede ora? Aumento tecnologia, progresso, maggiore controllo del rischio, crea impatti nelle flotte, nella telematica, la tecnologia è sempre più automatizzata. Negli ultimi cinque anni abbiamo visto i trend nel settore dei trasporti, zero emissioni ed elettrica sono un trend che resiste ancora adesso. Oggi è importante capire anche cosa porta a compiere un sinistro, sarà importante quindi ottenere un registro dei dati degli incidenti, e tutto quello che interferisce con la distrazione del guidatore. Le compagnie assicurative ricorrono alle flotte per capire, e ai sistemi adas, sistemi alla guida. Ci aiutano, ci portano ad una guida sempre più automatica. Un passaggio da essere umano a veicolo. Nel 2008 il 50% di persone nel 2008 nel Regno Unito mandavano sms, questo è un comportamento che fa aumentare i tempi di reazione. E’ stato affrontato un studio che, per quanto riguarda l’alcol ha notato che c’è un aumento del 12% nei tempi di reazione, addirittura 35% per il telefonino. L’uso di queste nuove tecnologie (smartphone) aumenta il carico di lavoro per il guidatore; la sfida nei veicoli connessi, sarà che il pilota non si distragga con questi strumenti. Nelle assicurazioni non si considerano queste informazioni, non si gestisce il problema in modo efficace. Stiamo lavorando al fine di usare questo approccio per migliorare la guida. Uno dei compiti è cercare di capire quali sono i fattori tipo RAIDS, quindi le informazioni e creare un database che ci faccia capire i numeri e le percentuali causate dall’errore umano. Se gli incidenti fossero avvenuti con un sistema ABS o con quello autonomo noi potremmo studiarlo e prendere le informazioni per cambiare. È un sistema per prevenire l’incidente con i pedoni. Abbiamo aumentato del 12% i limiti di riferimento, ci aspettiamo il 20% di incidenti in meno per i pedoni entro il 2018. Questi sistemi non sono una panacea serve un registro per capire gli incidenti, quando va male. La ricerca continuerà. È triste vedere che queste tecnologie stanno arrivando tardi in Europa“.
Jon McNeil, President of Global Sales and Service di Tesla. Egli è partito raccontandoci un po’ della storia di questo marchio: “Nicolas Tesla aveva idea brillanti, ed era altrettanto brillante nel farle valere. Il primo passo fu trovare investimenti nella JB Morgan. È stato un grande passo avanti nella cura dell’ambiente, credere nel nostro progetto. Abbiamo cominciato con la Roadster del 2008 a basso volume di vendite, poi nel 2012 è nata la S che ha fatto aumentare il numero di vendite, che ci ha fatto crescere ancora di più. Oggi c’è il Modello 3 che è high volume. La Model 3 ha cambiato la prospettiva di mercato; è stato impressionante che una elettrica sia stata così richiesta nel mondo, una risposta fantastica. Il merito è anche della tecnologia utilizzata a bordo di una Tesla. Era importante rendere i veicoli elettrici possibili. Tesla nel mondo ha un perimetro che copre continenti differenti. I prodotti sono innovativi. 5 stelle in ogni categoria. Questa nuova ricetta di auto ha rivoluzionato tutto anche le assicurazioni. Per il proprietario e per il produttore sono grandi risultati. È rivoluzionario per il guidatore perché posso lasciare la macchina autonoma, mi posso sentire sicuro anche grazie a 16 ultrasuoni intorno alla vettura, tutto viene monitorato. L’autoveicolo deve essere più sicuro possibile con la tecnologia, bisogna abbassare la percentuale di sinistri, Se arriviamo allo 0% cambierà anche il mondo delle assicurazioni. In che modo vengo analizzati i dati? Noi riusciamo ad avere delle raccolte dati complete, mappe in cui vengono analizzati anche tutti i parametri di traffico. Qui c’è il piacere di muoversi. Guidare senza dover guidare. Ogni settimana la tecnologia migliora“.
Dan Freedman, Director of Motor Development del Gruppo Direct Line: “Oggi viviamo in un contesto in cui le tecnologie hanno sconvolto il mondo. Tesla e affini hanno cambiato l’industria automobilistica. Direct Line ha iniziato ad affrontare le innovazioni in modo dinamico. Noi siamo nel Regno Unito, i più grandi assicuratori a livello di linea diretta; il nostro DNA riguarda le polizze automobilistiche e altri tipi di esse. Il mercato assicurativo del Regno Unito è particolare e diverso: qui le assicurazioni si acquistano ancora col telefono, è un business remoto, guidato dal prezzo. Manca la lealtà dei clienti, perché è orientato solo dai prezzi. Dovremmo cambiare la telematica: un esempio, è capire il rischio. Gli assicuratori capiscono il rischio prendendo le informazioni statiche: nome, dove vivi ecc. Esistono 70 fattori per calcolare il rischio del cliente. La telematica ci permette di calcolare il comportamento, da 2 anni abbiamo rilanciato prodotti telematici e le cose vanno bene. Si tratta di un mercato in crescita, quello delle polizze assicurative nel Regno Unito. Noi vendiamo la telematica a persone giovani. Noi abbiamo un dispositivo plug in, siamo stati i primi a lanciarlo, per la telematica. Volevamo che il cliente lo installasse, e lo ha fatto. In primis siamo stati motivati dai costi nel lanciare questi dispositivi, ma vi era chi era scettico, dicendo frasi tipo: “non sta nella macchina, non piacerà ai clienti”. Abbiamo creato così una prova pilota, i clienti lo installavano e stava nella macchina. Il rischio ci ha permesso di fare un cambiamento. Il team telematica ha fatto questo. Oggi stiamo pensando ad una soluzione app su smartphone, ma sarà complicato“.
Parole di Tommaso Giacomelli