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Con il DADSS se sei ubriaco l'auto non parte

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Si chiama DADSS, che un po’ evoca il “dad”, genitore che non ti farebbe guidare se fossi ubriaco. Ma a impedire che la macchina parta è un dispositivo elettronico. E’ l’acronimo di Driver Alcohol Detection System for Safety e gli studi sono iniziati nel 2008, da parte della NHTSA, l’ente di sicurezza sulle strade in America. Con la collaborazione di 17 case automobilistiche si è messo a punto uno strumento che rileva il tasso alcolemico nel sangue, impedendo l’accensione dell’auto in caso si superino le soglie impostate (in Italia, una concentrazione superiore a 0,50 mg/l)

Ubriaco alla guida? L’auto non parte!

La convinzione dell’NHTSA è che diventi un dispositivo di serie e obbligatorio sulle auto degli anni a venire, un po’ come capitato con l’Abs tanti anni fa. Implementarlo oggi, con ancora un anno di studi e sperimentazioni da portare avanti, costerebbe circa 400 dollari: una cifra tutto sommato contenuta se si pensano ai risvolti positivi che avrebbe il dispositivo. Anzitutto, utilizzato correttamente, senza furbizie, contribuirebbe effettivamente a prevenire gli incidenti stradali frutto di guidatori ubriachi. Ma è proprio qui uno dei punti critici del sistema, che si sta affinando per diventare quanto più affidabile possibile. E’ possibile ingannarlo? Far rilevare i valori di chi non ha bevuto e incoscientemente mettersi poi al volante al posto del guidatore sobrio?

Il funzionamento prevede la presenza di un touchpad, dal quale partono dei raggi infrarossi che intercettano i capillari sottocutanei, per poi “rimbalzare” indietro e restituire i dati della presenza di alcol nel sangue, operazione possibile sfruttando le lunghezze d’onda specifiche che vanno a rilevare eventualmente l’alcol.
Il secondo dispositivo è una sorta di etilometro, ma non si deve soffiare dentro alcuna cannuccia, infatti è collocato dietro al volante (allo studio anche un posizionamento sulla portiera) e rileva dal normale respirare a distanza del guidatore l’assunzione di alcol oltre i limiti. Per impedire che siano altri a “soffiare”, verranno installati molteplici rilevatori dentro l’abitacolo, in grado di leggere la concentrazione su ogni seduta.

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Volendo, i margini per eludere il dispositivo ci sarebbero, ma quali i benefici reali? Non resta che augurarsi la rapida conclusione del progetto, fissata nel 2016, e l’implementazione a bordo delle auto nei prossimi anni.

Parole di FP

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