E’ come andare in pellegrinaggio. Il Museo Ferrari di Maranello e la sua più recente estensione, il Museo Enzo Ferrari di Modena (Mef) sono due mete che ogni appassionato di automobili dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. E’ il Louvre dell’automobilismo, la Tate Gallery dei motori. Sotto molti aspetti l’automobile può essere considerata una forma d’arte; da questo punto di vista, la firma Ferrari può essere tranquillamente paragonata a quelle di Caravaggio o Michelangelo. E in questa piccola località dell’Emilia Romagna si possono ammirare alcuni tra i maggiori capolavori nati dall’iniziativa di un uomo irripetibile, capace di regalare al lavoro di una fabbrica le dimensioni della leggenda.
Dieci buoni motivi
I motivi per visitare il museo di Maranello e il vicino gemello di Modena sono molteplici; le mostre, soprattutto negli ultimi anni, si susseguono senza sosta. Scegliamo quindi dieci elementi, dieci motivi, in ordine assolutamente casuale, per organizzare questo viaggio che si può definire culturale a tutti gli effetti, alla faccia dei fanatici che odiano l’auto.
1. California Dreaming
Sono le ultime settimane per ammirare una mostra che ha richiamato moltissimi visitatori nel 2014. Organizzata per celebrare i 60 anni della presenza Ferrari in America, raccoglie le monoposto che hanno corso a Indianapolis o le GT che hanno partecipato e vinto a Daytona; non manca nemmeno la 512 M hollywoodiana, utilizzata durante il film Le Mans, interpretato da Steve McQueen.
2. 308 GT4/LM
Un giocattolino quotato intorno al milione di euro. E’ un esemplare derivato dalla Ferrari Dino 308 GT4, costruito per il pilota Luigi Chinetti (poi importatore Ferrari per il Nord America), il quale la fece correre alla 24 ore di Le Mans del 1974.
3. 250 GT Berlinetta passo corto
Auto rara tra le rare, unica. Questo esemplare fu affidato a Stirling Moss per le gare Sport del 1962. Il grande pilota britannico corse con questa vettura per la scuderia scozzese di Rob Walker a Silverstone, Brands Hatch, Goodwood e Nassau. Simboleggia una storia che non fu mai scritta. Infatti Enzo Ferrari aveva accettato di preparare una vettura da Formula 1 per Walker da far pilotare a Moss nel 1962. Ma in quell’anno egli ebbe il terribile incidente a Goodwood che gli stroncò la carriera.
4. 500 F2
Storica monoposto che nel 1952 regalò alla Scuderia Ferrari e ad Alberto Ascari il primo titolo mondiale in Formula 1.
5. Testa d’oro Colani
Vettura inconsueta. E’ uno studio del carrozziere Luigi Colani su base Testarossa. Costruita nel 1989. Al V12 originale fu applicato un doppio turbocompressore. Nel 1992 stabilì a Salt Lake City il record di velocità per un’auto catalizzata, toccando i 351 Km/h.
6. Il sogno di Ferrari
“Sono uno che ha sognato di essere Ferrari” – E’ una delle frasi ad effetto che Enzo Ferrari amava estrarre dal cilindro. La visita al museo infatti non può essere condensata in una sola auto. Ciò che vale il biglietto è la possibilità di ricostruire l’intero percorso del sogno del figlio di un meccanico, il quale provò a fare il pilota, poi il dirigente sportivo e poi costruì il mito che sappiamo.
7. Simulatore Formula 1
E’ l’unica possibilità per le persone normali di salire su una perfetta riproduzione della Ferrari di Formula 1 e provare a guidarla in pista. Maledettamente realistico e difficile. Ma almeno non ci si fa male.
8. Il Mef: il museo dei motori
Al Mef di Modena (collegato con una navetta da Maranello) è allestita fino al 2016 un’ala che mostra la storia dei motori Ferrari. Dai V12 ai turbo, passando per i 6 e anche i 2 cilindri. Da non perdere.
9. Il Mef: la F60 e il Kers
Al di là dei risultati sportivi, il Mef propone uno spaccato della tecnologia sofisticata delle Formula 1 che hanno aperto l’era dell’ibrido; tutto quello che si vuole sapere sul Kers e la F60 del 2009 di Raikkonen e Massa.
10. LaFerrari
Per chi non ha potuto vederla in qualche salone, ecco una buona opportunità per ammirare la prima Ferrari stradale di produzione regolare (“di serie” non si può proprio dire) a tecnologia ibrida.
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Parole di Roberto Speranza