Suzuki e cambio automatico: un rapporto che si moltiplica. In questi giorni la casa giapponese ha illustrato alla stampa i modelli dotati di trasmissione automatica, disponibile sull’intera gamma di prodotto. In altri termini, ogni modello Suzuki presenta in listino anche una versione a trasmissione automatica.
Si tratta di una scelta normale se consideriamo altri mercati, in particolare quello giapponese, dove i cambi automatici sono la soluzione ordinaria, mentre quelli manuali sono riservati a pochissime auto ad alte prestazioni. Invece per un mercato come quello italiano la decisione di estendere l’automatico a tutta la gamma assume connotazioni perfino coraggiose. Gli ultimi dati disponibili, riferiti al 2013, dicono infatti che le trasmissioni automatiche erano presenti solo sul 14,9% dei modelli in circolazione nel nostro Paese. In Giappone siamo al 94,6%, tanto per capirci. Va ancora peggio da noi nei segmenti A, B e C, quelli dove si concentra la gamma Suzuki: qui siamo ad una penetrazione del 7,2%.
Oggi le trasmissioni automatiche sono enormemente diverse da quelle del passato, quando il motore spesso e volentieri veniva “castrato” da quel tipo di cambio. Ma l’evoluzione è stata intensa, soprattutto grazie all’elettronica, al punto che le supercar attuali sono quasi esclusivamente dotate di trasmissioni automatiche, tale è diventata la loro velocità e affidabilità.
E sulle auto normali, magari quelle piccole? Le nuove tecnologie aiutano anche qui. In questo caso non è tanto importante la prestazione, quanto piuttosto la facilità di guida. Infatti nel traffico cittadino, dove siamo costretti a continue fermate e ripartenze, non dover incessantemente premere il pedale della frizione e muovere la leva del cambio toglie una notevole dose di stress.
Sono diventate molto contenute anche le differenze nei consumi. Per quanto riguarda Suzuki, l’aumento nel consumo dell’automatico rispetto allo stesso modello con trasmissione manuale è del 12% sulla Swift, di tecnologia meno recente, mentre scende al 7,1% e all’1,8% sulla Vitara, a seconda del tipo di automatico; Sulla S-Cross abbiamo +4,6% e 0%, mentre Jimny è al 2,8% e la Celerio ha consumi invariati. I costi: l’aumento sul prezzo di listino va, a seconda dei modelli, dai 700 euro del robotizzato AGS ai 1700 euro della trasmissione TCSS a doppia frizione, la più sofisticata e performante.
CELERIO: LA ROBOTIZZATA AGS
Sono diverse le tecnologie di trasmissione automatica usate dalla Suzuki. Facciamo una panoramica. La citycar Celerio usa la trasmissione robotizzata AGS (Auto Gear Shift), abbinata al motore 1.0 a tre cilindri. Si tratta di una trasmissione meccanica convenzionale, dove un attuatore elettroidraulico, comandato dalla centralina elettronica di controllo del motore, provvede automaticamente ad azionare la frizione e cambiare il rapporto (cinque marce più la retro). Il sistema può funzionare sia in modalità totalmente automatica che manuale.
SWIFT, JIMNY E VITARA: LA TRASMISSIONE A/T
Invece il sistema A/T (Automatic Transmission) è proposto su Swift e Jimny nella configurazione a 4 rapporti e sulla Vitara a benzina nella versione a 6 rapporti. Qui abbiamo un convertitore di coppia e una gestione elettroidraulica della cambiata. Peso e dimensioni sono molto ridotti, quindi è ottimale l’uso sulle auto più compatte. Per la guida nei tratti a maggiore pendenza, è disponibile la modalità “L” che sfrutta solo il primo rapporto.
S-CROSS A BENZINA: CVT IN VERSIONE MODERNA
La Suzuki S-Cross 1.6 a benzina è invece dotata di una trasmissione CVT (Continously Variable Transmission, trasmissione a variazione continua). Qui la coppia motrice è gestita tramite una cinghia abbinata a due pulegge coniche. E’ il tipo di trasmissione che consente i minori consumi, perché il motore gira ad una rotazione costante, sempre al regime di coppia massima. La moderna elettronica consente anche una gestione manuale con levette al volante.
S-CROSS E VITARA DIESEL: DOPPIA FRIZIONE TCSS
Veniamo alla trasmissione TCSS (Twin Clutch System by Suzuki), impiegata su S-Cross e Vitara 1.6 diesel. Si tratta della trasmissione a doppia frizione. Una delle due frizioni agisce sulle marce dispari, l’altra sulle pari. In questo modo i tempi di cambiata sono velocissimi ed è ridotto anche il tempo in cui il turbocompressore non si trova in pressione. Di conseguenza le prestazioni sono notevolmente migliorate, sia rispetto ad un automatico convenzionale che ad una trasmissione manuale. Insomma, sulle Suzuki troviamo una trasmissione per ogni esigenza.
Parole di Roberto Speranza