truffe auto

Truffe auto, dallo specchietto alle vetture usate: come evitarle e non farsi fregare

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Una panoramica sul mondo delle truffe auto, cioè quei reati compiuti tramite raggiri che vedono coinvolte le automobili. Innanzitutto una precisazione che dovrebbe sembrare ovvia, tuttavia nell’attuale tossica atmosfera di buonismo verso i delinquenti è bene ribadirlo: il truffatore non è la “simpatica canaglia” interpretata da Vittorio Gassman nel film “Il mattatore” o da Paul Newman e Robert Redford nel celebre “La stangata”. Nel mondo reale il truffatore è un vero e proprio criminale. Un delinquente che imbrogliandovi vi porta via ciò che vi appartiene; spesso i truffatori fanno anche parte di vere e proprie associazioni a delinquere, attive in reati molto più gravi, come rapine, riciclaggio di denaro sporco proveniente da traffico di droga, estorsioni e compagnia bella. Quindi nessuna simpatia, niente bravi ragazzi traviati dalla società: il posto giusto per questa gente è solo la galera. Detto questo, nel nostro paese le truffe che coinvolgono veicoli sono numerosissime, molte rozze e altre sofisticate, ma tutte in un modo o nell’altro pericolose. E spesso difficili da riconoscere. L’unico consiglio, altra ovvietà, è quello di tenere gli occhi aperti e non fidarsi di nessuno. Anche perché alcune di queste truffe spesso “incorporano” anche il furto, la rapina o peggio. Vediamo qualche esempio tra i più noti.

LO SPECCHIETTO E LA STRISCIATA

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In città, preferibilmente ma non necessariamente di sera e in quartieri isolati, vi capita di superare un’auto che procede molto lentamente o magari è ferma. Sentite un rumore secco sulla fiancata, l’automobilista che avete superato vi segnala e gesticola. Vi fermate e scendete. Vi dice che superando gli avete rotto lo specchietto, oppure gli avete strisciato la carrozzeria. Voi guardate e notate che anche il vostro specchietto è danneggiato o la vostra fiancata è graffiata. L’altro vuole il risarcimento ma rifiuta categoricamente di compilare il Cid, cioè la constatazione amichevole d’incindente per l’assicurazione. Vuole i contanti. Troverà le scuse più diverse: ha fretta, deve portare il suo passeggero in ospedale perché sta male; un complice ovviamente, a volte vengono usati anche dei bambini. In alcuni casi simulano anche di avere una mano ferita, tutta sanguinante. Se gli dite di non avere liquidi, si offre gentilmente di accompagnarvi al bancomat. Un altro complice o lui stesso ha creato il danno, forse con un punteruolo o altro oggetto. Per difendervi, dovete pretendere a tutti i costi di compilare il Cid, minacciando di chiamare la polizia. Questo dovrebbe bastare. Meglio ancora, più sicuro, non scendere mai dall’auto. E se notate qualcosa di strano non esitate a chiamare gli agenti.

L’AUTO USATA AD UN PREZZO ECCEZIONALE
Ormai anche i bambini piccoli dovrebbero sapere che se uno sconosciuto vuole farti un regalo, sotto c’è qualcosa di losco. E se qualcuno vuole vendervi a 5 quello che vale 10, andrebbe ricoverato in una clinica psichiatrica. Non si capisce infatti perché mai quella cosa non venga sempre venduta a 5. Stupidi tutti gli altri? Decisamente no. Eppure ci cascano in molti. Internet purtroppo ha reso molto più facile questo tipo di truffa. Annuncio on line, auto usata ad un prezzo insolitamente basso, troppo basso. Attratti dalla prospettiva dell’affare e dalla vostra cupidigia, rispondete. Il venditore vi dice, sempre via email, di essere uno straniero che deve urgentemente lasciare l’Italia perché richiamato in patria. Deve allora vendere in fretta. Poiché ha ricevuto molte offerte, vi chiede un anticipo, da versare presso un circuito internazionale. Vi spedisce delle foto, certamente prese da qualche altro sito. Voi siete tentati, avete paura di perdere “l’affare”, così vi gettate nella rete. Gli versate l’anticipo e comunicate il codice della transazione. Lo sconosciuto incassa il denaro e sparisce per sempre. Come difendersi? Intanto, se il prezzo è troppo sotto il valore di mercato, già questo è un forte segnale che qualcosa non quadra. Poi, non si versa mai un anticipo per un’auto senza averla vista di persona, controllata e provata. Quando si compra un’auto usata da uno sconosciuto, ci si deve recare entrambi da un’agenzia di pratiche auto o in comune, e pagare con un assegno circolare contestualmente al passaggio di proprietà.

USANO IL VOSTRO LIBRETTO PER INCASSARE L’ANTICIPO

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Qualche anno fa è arrivato sulle cronache un genere di truffa molto subdolo. Le vittime in questo caso sono prima i venditori poi i compratori privati di auto usate. Volete vendere l’auto tramite annuncio on line, si fa vivo tramite email un fantomatico compratore; dopo brevi trattative, si arriva ad un accordo sul prezzo. A questo punto egli chiede come garanzia una copia del libretto di circolazione. Voi gliela spedite; lui scompare. A questo punto ritenete che lui abbia cambiato idea e non ci pensate più. Ma in seguito vi potrà capitare qualcosa di spiacevole. Nel 2008 una persona di Milano venne indagata per truffa, per avere incassato un anticipo per un’auto mai consegnata. Si trattava proprio del venditore che aveva spedito la copia di quel libretto. Il truffatore lo aveva usato in senso inverso: facendo credere ad un’altra vittima (in questo caso di Cagliari) di voler vendere un’auto, pretendendo un anticipo in contanti, quella volta fu di 1.000 euro, inviando come garanzia la copia di quel libretto. Facendo perdere le proprie tracce una volta incassato il denaro. Anche qui vale la stessa regola: un’automobile non è un telefonino. La compravendita tra sconosciuti deve avvenire solo di persona, documenti e soldi alla mano, mai spediti. E niente anticipi.

L’ASSEGNO CIRCOLARE FALSO

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Potete usare un assegno circolare per pagare. Ma se dovete vendere a sconosciuti, è meglio starne lontani. Oppure adottare alcune semplici precauzioni. A molti è capitata una truffa di questo tipo. La vittima è il venditore. Solito annuncio via web; vi telefona un potenziale compratore, parla bene in italiano, è molto cortese. Vi chiede un appuntamento per vedere l’auto, tutto sembra regolare. Si fa una breve trattativa, si arriva all’accordo. Poi vi dice di avere fretta di concludere e si offre di accollarsi tutte le spese del passaggio di proprietà. Voi sbrigate le pratiche burocratiche; al momento dello scambio, lui vi consegna un assegno circolare per l’intero importo pattuito, si prende l’auto e se ne va. Voi andate in banca per incassare ed ecco l’amara sorpresa: l’assegno circolare è falso. Potreste anche rischiare di essere denunciati dalla banca per truffa. Del compratore e dell’auto si sono perse le tracce. Di solito queste vetture finiscono nell’Europa dell’est e i truffatori appartengono a bande organizzate. La difesa non è poi difficile. Pretendete un bonifico bancario anticipato, è più sicuro. Se il compratore non accetta, perché a sua volta ha il diritto di non fidarsi, obbligatelo a recarsi in banca insieme a voi per incassare l’assegno; solo successivamente, procederete al passaggio di proprietà, sempre insieme a lui, infine alla consegna dell’auto.

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