Autovelox, è allarme multe in Italia: il trucco per evitarle

Come ogni estate, il più grave pericolo per gli automobilisti in Italia è rappresentato dagli autovelox: come funzionano  e come difendersi

Come spesso succede in Italia, la legge è corretta ma un po’ meno la sua applicazione che per molti automobilisti significa stangata. Nel mirino ancora una volta ci sono gli autovelox e il loro utilizzo che per molte associazioni di consumatori è distorto.

Il principio è chiaro e va nella direzione giusta: sanzionare tutti gli automobilisti che superano i limiti di velocità, non solo in autostrada ma soprattutto sulle strade urbane ed extraurbane. I drammatici numeri delle morti per incidenti stradali, diretti o provocati da un’auto, in Italia sono in continuo aumento e quindi tutti i deterrenti hanno un senso specifico.

Negli anni però l’autovelox da anni è diventato un vero incubo per gli italiani. Ancora di più in estate, quando gli spostamenti aumentano e si percorrono strade mai viste durante l’anno. Vero, esistono diversi navigatori e applicazioni che segnalano la presenza delle colonnine fisse e quindi inducono a rallentare, anche solo per il timore della multa.

Ma nulla si può fare con le postazioni mobili, se non controllare dove sono annunciate da appositi segnali. Quando ce ne accorgiamo però è spesso tardi e il danno ormai è fatto. Su ogni tipo di strada in effetti i limiti sono molto chiari, ma nei territori comunali dipendono dalla scelte fatte dagli amministratori locali che li stanno abbassando sempre di più.

Un trend che non piace al vice premier, Matteo Salvini, ministro competente perché da lui dipendono Infrastrutture e Trasporti. Già la scorsa primavera il leader della lega aveva tuonato contro i Comuni che usano questi strumenti “solo per fare cassa”. E aveva anticipato una riforma per il Codice della Strada con norme ad hoc per l’utilizzo di autovelox e photored che funzionano praticamente allo stesso modo.

Ovviamente nel mirino del governo non c’è il principio della legge, perché la sicurezza stradale deve essere considerata prioritaria. Però da tempo i tecnici del ministero competente, insieme a quelli del ministero dell’Interno, stanno lavorando per ottimizzare le esigenze di tutti.

Autovelox, è allarme multe in Italia: i comuni più attivi, ci sono sorprese

Una riforma che molto probabilmente arriverà per il prossimo anno quindi. Intanto però chi circola adesso deve rifarsi alle norme attuali e rispettarle. Ecco perché luglio e agosto, i due mesi più caldi per l’esodo estivo, ancora una volta rischiano di trasformarsi in un bagno di sangue per gli automobilisti italiani.

Bastano i dati per capirlo. Prendiamo quelli del 2022, gli ultimi ufficiali e definitivi, per avere la conferma di quanto sia importante il fenomeno. Il Codacons di recente ha elaborato i dati che ogni anno gli enti locali devono comunicare al Ministero dell’Interno entro la fine di maggio.

Autovelox, numeri record in Italia: le statistiche
Autovelox, numeri record in Italia (Ansa Foto) – Allaguida.it

I numeri sono evidenti: gli incassi delle multe sono aumentati del 37% sul territorio nazionale nel giro di un anno, toccando quota 547 milioni di euro. Stiamo parlando delle multe verbalizzate in strada dagli agenti di Polizia, Carabinieri e Polizia Locale anche grazie agli autovelox. Attenzione però, perché non tutti pagano e quindi l’incasso non è automatico.

In ogni caso, in testa alla speciale classifica dei Comuni italiani che hanno incassato di più dalle multe effettuate nel 2022 c’è Milano. Per colpa delle violazioni al Codice della Strada (eccesso di velocità compreso) sono state redatte multe pari a 151,5 milioni di euro. In particolare quelle legate agli autovelox hanno prodotto 12,9 milioni di euro.

Sul podio di questa speciale classifica troviamo Roma: in un anno erogate multe per 133 milioni di euro, delle quali 6,1 milioni di euro legateli autovelox. E al terzo posto Firenze con 46,7 milioni di euro, 23 milioni dei quali prodotti dagli autovelox.

Nella top ten anche Bologna con 43,2 milioni di euro, Torino con 40,4 milioni di euro, Genova con 38,8 milioni di euro, Palermo (25,5 milioni), Bari (10,7 milioni), Venezia (9,2 milioni) e Napoli (8,8 milioni).

Ma ci sono anche casi limite come Potenza entrata tra le prime venti e anche la città che ha registrato la crescita in proporzione maggiore passando da 1,1 milioni di euro incassati nel 2021 ai 3,7 milioni di euro dell’anno successivo.

C’è un’altra classifica però ancora più preoccupante: è quella di Assoutenti che denuncia la presenza di autovelox su strade strategiche, buone per fare strage di automobilisti. In senso figurato, ovviamente, perché qui parliamo solo di multe.

In cima alla classifica la Telesina, cioé la statale 372 che parte dal casello di Caianello della A1 Milano-Napoli, per arrivare a Benevento. In soli 25 km ci sono sette postazioni autovelox in ogni senso di marcia. Così nel 2022 comuni come Castelvenere, Puglianello, Paupisi e Torrecuso hanno incassato una cifra complessiva di 2,8 milioni di euro legata agli autovelox. Solo a Paupisi, 1,5 milioni di euro.

In Salento il comune di Melpignano con il dispositivo di rilevazione della velocità sulla statale 16 Lecce-Maglie ha portato in cassa 2,5 milioni. Nel Lazio invece è temibile la statale 213 con 3 autovelox per senso di marcia in appena 13 km. Gli incassi solamente nel 2022 sono stati pari a 500mila euro.

Non è però un fenomeno solo nel Centro e Sud Italia.  Sulle Dolomiti, il comune di Colle Santa Lucia che vanta appena appena 340 abitanti lo scorso anno ha incassato 350mila euro grazie agli autovelox. E in Trentino, sulla Rovereto-Garda, ci sono 15 autovelox in 56 km.

Come difendesi dagli autovelox: il principio fondamentale è conoscere contro chi giochiamo

Come possono difendersi quindo gli automobilisti? Intanto rispettando sempre i limiti di velocità. Ne va della loro salute e di quella degli altri. Ma anche facendo attenzione alle varie postazioni autovelox, perché non sono tutte uguali.

Come funzionano i vari autovelox: le differenze
Come funzionano i vari autovelox (Ansa Foto) – Allaguida.it

Quelli arancioni, detti Velo Ok, sono i più comuni ma hanno una particolarità che non tutti conoscono. Sono presenti in genere sulle strade a scorrimento veloce, però per poter comminare multe legali è necessaria la presenza di una pattuglia nelle immediate vicinanze. Quando invece gli agenti non si trovano nei pressi della colonnina arancione, questa fungere soltanto come elemento di dissuasione.

Gli autovelox blu, dalla forma più piccola e squadrata, rilevano la velocità di un veicolo e registrano la targa grazie agli infrarossi anche in condizioni atmosferiche pessime. Ma soprattutto sono attivi giorno e notte.

Attenzione però. Perché in base ad una sentenza della Corte di Cassazione le postazioni di controllo, fisse e mobili, devono essere segnalate in modo preventivo e devono anche risultare visibili. Inoltre, con sentenza 113 del 2015, è stato anche stabilito l’obbligo di revisione e taratura almeno annuale delle apparecchiature degli autovelox. In caso contrario, la multa deve considerata nulla.

Infine verbali devono riportare anche la data dell’ultima verifica. In assenza di questo dato o in caso di taratura fuori tempo massimo, la multa viene invalidata. Per questo, gli uffici dei giudici di pace sono sempre pieni di ricorsi.

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