Il colosso del settore automotive ha fatto sapere che presto verranno tagliati tantissimi posti di lavoro: scatta l’allarme.
Il settore dell’automotive sta vivendo un periodo davvero molto difficile. Basta dare uno sguardo ai numeri relativi al 2024 per rendersi conto di come le vendite siano parecchio diminuite rispetto al passato. Un problema che sembra riguardare soprattutto le auto elettriche a causa del prezzo troppo alto e delle troppe diffidenze che ancora persistono su queste nuove vetture.
Questo andamento così negativo sta portando diversi colossi del settore a prendere scelte drastiche: il rischio è che molto presto tantissime persone si ritrovino disoccupati. E’ proprio ciò che sta succedendo in Germania, dove stando alle ultime notizie anche un altro importante marchio ha deciso di provare a reggere l’urto tagliando migliaia di posti di lavoro.
Stiamo parlando di Bosch, il brand considerato il più grande fornitore al mondo di componenti per le auto. L’azienda ha appena fatto sapere che saranno in 5.500 a perdere il proprio impiego. La maggior parte dei posti, ovvero all’incirca 3.500, verranno tagliati dalla soluzione di divisioni informatiche cross-domain entro la fine del 2027. Ciò vuol dire che si assiste a un interesse sempre meno marcato per le soluzioni di guida automatizzata o comunque di assistenza alla guida.
Caos automotive: saltano tantissimi posti di lavoro
Per quanto riguarda lo stabilimento di Hildesheim, Bosch ha comunicato che salteranno circa 750 posti di lavoro: di questi ben 600 già entro il 2026. Nello stabilimento di Schwaebisch Gmuend, ovvero dove si producono gli sterzi, Bosch opererà una riduzione di 1.300 posti di lavoro tra il 2027 e il 2030.
Come prevedibile la strada intrapresa dai vertici di Bosch è stata duramente contestata dal consiglio aziendale del marchio e anche dal sindacato IG Metall: entrambi hanno espresso la loro netta contrarietà alla riduzione dei posti di lavoro e hanno già fatto sapere che verranno messe in piedi forme di “resistenza a tutti i livelli“.
Come accennato non è solo Bosch a trovarsi in questa situazione in Germania: anche altri colossi come Volkswagen e Mercedes sono al centro delle critiche per tagli e chiusure di impianti. Uno scenario che assume tinte sempre più fosche e che richiede un ripensamento totale del sistema: solo così sarà possibile salvaguardare le aziende in un mercato ormai diventato molto più competitivo.